SAN COSTANTINO CALABRO (VV) – Successo per le compagnie Fita Calabria

Sono tantissime le medaglie che le compagnie Fita Calabria – Federazione Italiana Teatro Amatori hanno conquistato nel corso  della 34esima edizione della rassegna teatrale Sancostantinese, organizzata dall’Amministrazione comunale di San Costantino Calabro.

A rallegrare il pubblico, diverse compagnie amatoriali pronte a trasformare la piazza in palcoscenico, dipingendone con il sorriso e la fantasia, balconi, stanze, palazzi, quadri e strade.

«Una rassegna di alto valor sociale e artistico che per la sua storicità – ha sottolineato il primo cittadino, ing. Nicola Derito – anche quest’anno, si è posta quale edificante occasione di incontro e crescita per l’intera regione, diventando crocevia linguistico e cultuale. Una rassegna che mostra nel suo essersi ripetuta per 34 anni consecutivi, la forza del teatro che nonostante le numerose criticità di una terra, quale la Calabria, possa soffrire non fermarsi, resistendo alle intemperie umane e climatiche, rappresentando dunque, bene da promuovere e tutelare nonché arma di contagio culturale».

E la Federazione Italiana Teatro Amatori (F.I.T.A.) ha anche questa volta, mostrato la sua grande capacità di improvvisazione e forza artistica riuscendo a portare la propria arte in un borgo, pronto a recepirne le sollecitazioni culturali e la forza di linguaggio scenico che ne segnano forza e arma vincente.

Ad essere premiati per la realtà della Fita sono state le compagnie:  “La Duna di Acconia di Curinga” con lo spettacolo La locandiera che si è aggiudicata i premi come miglior attore e miglior attrice protagonista; I Baroncini di Rizziconi, con la commedia Puru I Perfetti n’adanu Difetti che hanno conquistato in ex equo, il premio come miglior attrice non protagonista;

Ad aggiudicarsi invece, il premio come Miglior compagnia e Migliore Regia, la Scuola di canto e arti sceniche “A regola D’arte”, con i suoi Avanzi di Palcoscenico, diretti da Tiziana De Matteo. La compagnia lametina è stata premiata per la capacità di empatia tra attori e dunque, la straordinarietà comunicativa del loro teatro, con un perfetto equilibrio delle diverse arti che nel musical trovano compiuta sintesi.

Grande soddisfazione è giunta dal presidente regionale Fita Calabria, Consolato Latella, che ha esternato il suo orgoglio per la crescita di tutte le compagnie amatoriali che stupiscono di volta in volta, per passione, professionalità, spirito di abnegazione per l’arte teatrale.

«In particolare – ha sottolineato Latella – rivolgo alle tre compagnie premiate nel suggestivo borgo di San Costantino Calabro, il mio plauso non solo e soltanto per i prestigiosi riconoscimenti, quanto per aver dimostrato come la grande famiglia Fita, sia divenuta nel corso del tempo, una professionale se pur amatoriale, realtà teatrale a livello regionale così come nazionale».

A ringraziare il pubblico e l’amministrazione comunale nelle figure del sindaco Derito e del delegato alla cultura e spettacolo, Palmiro Scarcia, Tiziana De Matteo, direttrice dell’associazione teatrale decretata miglior compagnia della XXXIV edizione della rassegna, nonché presidente del comitato Fita Provinciale – Catanzaro, che ha rivolto un accorato sentimento di gratitudine per aver concesso ai suoi ragazzi, di portare la propria arte in uno spaccato tra storicità artistica e culturale di una rassegna, vanto per tutto il mondo del teatro calabrese. (rvv)

 

REGGIO – In scena “Real Heroes”

Domani sera, a Reggio, alle 19, andrà in scena Real Heroes, la nuova esperienza teatrale e itinerante che coinvolgerà pienamente gli spettatori anche attraverso l’uso di tecnologie come l’audio 360 e la virtual reality, frutto di una co-produzione internazionale di Scena Nuda.

La performance è stata organizzata dalla Compagnia “Scena Nuda”, nell’ambito del programma “Reggio Fest”, promosso dal Comune e rivolto alle periferie delle città metropolitane.

Come si diceva, la performance è itinerante e immersiva e “intende raccontare alcune vicende di forte impatto sociale, che appartengono alla storia contemporanea italiana, uruguaiana e cilena, utilizzando tanto l’esperienza fisica degli spettatori, quanto quella virtuale e immersiva”. Il pubblico verrà dotato di cuffie wi-fi e  intraprenderà un percorso attraversando i luoghi del quartiere scelto   e ascoltando le storie scritte dagli autori (Mauro Lamanna e Juan Pablo Aguillera Justiniano, anche registi dell’opera) e raccontate da tre voci narranti, quella dello stesso Lamanna, di Martina Badiluzzi e di Gianmarco Saurino, tra i più acclamati giovani attori di teatro, ma anche noto al pubblico televisivo per la partecipazione a serie di successo, come “Doc”. Le voci narranti condurranno gli spettatori anche nel percorso virtuale attraverso i visori. 

Una performance sicuramente innovativa per la città, che nasce da un’importante co-produzione internazionale: la produzione è di Oscenica, con il sostegno di Primavera dei Teatri, Scena Verticale, Sardegna Teatro, Beyondthesud, R-Evolution Project | Network,  programma “Boarding Pass Plus” Mic, Greek Art Theatre Karolos Koun, Istituto Italiano di Cultura di Atene, Istituto Italiano di Cultura di Barcellona, Ministerio de Educación y Cultura: Inae – Istituto Nacional de Artes Escénicas (Uruguay). (rrc)

REGGIO – Successo per la sezione estiva dei Festival Miti Contemporanei

Ha riscosso grande successo, a Reggio, la sezione estiva del Festival Miti Contemporanei, giunto all’11esima edizione ed organizzata dalla Compagnia Teatrale Scena Nuda, diretta da Teresa Timpano.

Grande affluenza di pubblico, emozioni, consensi, per un’intera giornata dedicata al teatro, nello scenario della Villa Comunale, dedicata al 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace e inserita nella programmazione dell’Estate reggina. Un succedersi di iniziative, dirette ai bambini e agli adulti, il tutto all’insegna del teatro, dell’incontro culturale, del fare rete tra associazioni.

Un’intensa giornata, iniziata alle 10, con il laboratorio teatrale, condotto da Teresa Timpano, con i ragazzi dell’associazione I Girasoli della Locride – Team Special Olympics Italia”. Grande coinvolgimento per questo momento che ha consentito ai giovani diversamente abili dell’associazione “I Girasoli” di avvicinarsi al mondo teatrale e della recitazione. 

Quindi, nel pomeriggio, due spazi riservati alla sensibilizzazione su ecologia ed etica ambientale, con la performance “Demetra”: la dea della Natura è stata al centro di un percorso in cui l’attrice Francesca Pica, partendo dal concetto di “Mito e ambiente”, ha condotto il pubblico – prima quello della fascia dei più piccoli, successivamente, in apertura di serata, quello degli adulti – tra i temi che riguardano la terra e la sua tutela.

E poi altri due momenti dedicati ai bambini: “Ipazia”, con Adriana Cuzzocrea, interprete di questa importante figura,  scienziata e filosofa greca, ancora oggi simbolo della libertà di pensiero, dell’amore per la verità, per la ragione, per la scienza; e poi il laboratorio artistico “Eteocle e Polinice”, realizzato dall’associazione Agapao di Luisa Malaspina,  che ha coinvolto i piccoli tra i 6 e i 10 anni nella realizzazione di una grande opera pittorica riguardante la Magna Grecia (elemento centrale di tutte le attività del Festival, in una contaminazione con il contemporaneo). 

Quindi, gli spettacoli che hanno regalato al pubblico una serata ancora ricca di grandi emozioni: a partire da quello che ha visto la presenza a Reggio di una delle più importanti realtà teatrali contemporanee, ovvero Nuovo Teatro Sanità, di Napoli, diretto da Mario Gelardi (nome di grande rilievo della scena italiana, è anche uno degli autori dello spettacolo Gomorra”). La Compagnia ha incantato gli spettatori con “Lettere d’amore”, offrendo un viaggio tra le parole scritte da grandi artisti: gli attori in scena hanno interpretato, incarnato gli autori di queste meravigliose lettere, restituendoci mondi e storie lontane nel tempo, ma in realtà universali. Le frasi scritte da Fernando Pessoa, Frida Khalo, Oscar Wilde, Eduardo De Filippo, Ovidio, Luigi Tenco, hanno preso vita, nell’atmosfera del parco al tramonto, grazie a Eleonora Fardella, Gennaro Maresca, Antonio Turco, e Carlo Vannini, che ha anche tratteggiato quelle storie con chitarra e voce, offrendo, tra l’altro, le originali ed emozionanti versioni de “Il nostro concerto”, di Umberto Bindi, e “Mi sono innamorato di te”, di Tenco.

E poi, grande chiusura con la nuova produzione della Compagnia “Scena Nuda”, “Questioni di Famiglia”: Teresa Timpano e Filippo Gessi – per la regia di Andrea Collavino – protagonisti dello spettacolo incentrato sul parallelo, sulla comparazione tra la vita di due personaggi storici, come Antonio e Cleopatra, descritti nell’opera shakespeariana, e una coppia contemporanea: i due Miti sono un’ispirazione, per poi affrontare la visione dell’oggi, del quotidiano di due persone, di due attori, dei due personaggi in scena che si raccontano, tra momenti di divertimento da cui emergono profonde riflessioni. Uno spettacolo che conquista il pubblico, unendo il Mito e il contemporaneo, evidenziando  perfettamente il tema del festival.

Festival che, con questa sezione estiva, ha entusiasmato gli spettatori, offrendo per un’intera giornata momenti di teatro e di cultura, in uno dei siti storico-paesaggistici più importanti della città. (rrc)

REGGIO – Due spettacoli di Scena Nuda per il 50° dei Bronzi

Domani sera, e sabato 3 settembre, alle 21, a Reggio, nell’Area Griso-Loboccetta, è in programma lo spettacolo Onìsio furioso, a cura della Compagnia Scena Nuda. Domenica 4 settembre, invece, al Parco dei Tauriani di Palmi, in scena la nuova produzione di Scena Nuda: Elegia per la principessa barbara. A proposito di Medea.

Gli spettacoli sono stati organizzati nell’ambito delle celebrazioni promosse dalla Città metropolitana di Reggio Calabria per il 50° anniversario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

La modernità del Mito sarà protagonista all’area “Griso-Laboccetta” di Reggio Calabria, con Onìsio Furioso, di Laurent Gaudé, nella traduzione italiana di Simona Polvani, per la regia di Luca Mazzone (che ha curato anche scena e paesaggio sonoro) e l’interpretazione di Giuseppe Pestillo.

La produzione di Teatro Libero Palermo costruisce un personaggio che si muove “sul crinale tra la poesia e l’epopea, tra la parola tragica e la quotidianità”. Una riscrittura di una figura mitologica simbolica, guardando alla contemporaneità. Dioniso “è il dio dei mendicanti, dei senza nome, di quelli che non hanno nemmeno una storia” e Gaudé, “nella scelta del nome, compie un gesto significativo e carico di rimandi simbolici utili alla definizione del personaggio teatrale, della sua essenza e del suo profilo”: ovvero, “fa saltare le prime lettere che ne richiamano la dimensione divina, lasciando alla sua scrittura e alla scena quella terrena; Onysos è così uomo, i suoi impulsi sono i nostri”. Riparte, dunque, “dalla strada per dare una definizione e un volto a questa divinità oggi scesa in terra. Da una qualsiasi strada di una metropoli occidentale il nostro “uomo” inizia il suo racconto”.

Il Mito e i suoi rimandi alla contemporaneità sono al centro anche di Elegia per la principessa barbara. A proposito di Medea, lo spettacolo che sarà proposto domenica 4 settembre (ingresso gratuito), al Parco dei Tauriani, a Taureana di Palmi: la nuova produzione della Compagnia “Scena Nuda” torna, dunque, sul palco, dopo il successo del debutto a Portigliola, nell’ambito del Festival del Teatro Classico.

A firmare la regia, due dei nomi più importanti del panorama teatrale contemporaneo, come Marco Sgrosso ed Elena Bucci, per uno spettacolo che unisce l’interpretazione alla parte musicale, che diviene strumento per entrare nella storia, grazie alla partitura eseguita dal vivo dal Maestro Alessandro Calcaramo e alla voce di Caterina Verduci. In scena, nel ruolo di Medea, Francesca Ciocchetti, protagonista sul palco insieme a Teresa Timpano, nel ruolo della nutrice, a Filippo Gessi, in quello di Giasone, Alfonso Paola (Creonte/Messaggero), Miryam Chilà e Francesca Pica (coro di donne corinzie). (rrc)

PALMII (RC) – Al Parco dei Tauriani in scena “Antigone”

Sabato 3 settembre, alle 21.30, al Parco Archeologico dei Tauriani di Palmi, in scena lo spettacolo Antigone di Sofocle.

Lo spettacolo è il terzo appuntamento con le tragedie organizzato dal Centro Teatrale Meridionale per la direzione artistica di Domenico Pantano, promosso e finanziato dalla Città Metropolitana di Reggio Calabria, nell’ambito del cartellone dedicato alle celebrazioni del cinquantenario del ritrovamento dei Bronzi di Riace.

Lo spettacolo è prodotto dall’Associazione culturale Semivolanti e Dokana Teatro, per la traduzione, adattamento e regia di Giovanni Greco, e interpretato dagli attori: Nika Perrone (Antigone), Gianluca Riggi (Tiresia, Messaggero, Coro), lo stesso Giovanni Greco (Creonte), Riccardo Cananiello (Emone, Guardia e Coro), Maria Cristina Zerbino (Ismene, Euridice e Coro). Musiche e Coro di Daniela Troilo.

Simbolo di lotta e determinazione, Antigone è una giovane donna vittima e allo stesso tempo eroina, l’unica capace di sfidare il tiranno Creonte e le leggi della polis pur di dare sepoltura al suo amato fratello Polinice. Nel corso dei secoli, e in particolare nel Novecento, la sua figura è divenuta sinonimo di resistenza e rivendicazione.

Nella trasposizione a firma di Giovanni Greco, l’idea di fondo di tutto il lavoro è stata quella di intendere Antigone come tragedia dell’identità e non come conflitto irriducibile tra leggi scritte e non scritte, tra ragione di stato e vincolo di sangue, tra destino ineluttabile e libero arbitrio dell’eroe. 

Antigone come tragedia del fratricidio, del suicidio o dei suicidi (di Antigone stessa, di Emone, figlio di Creonte, promesso sposo di Antigone, di Euridice, sua madre), degli omicidi mancati o realizzati che seguono all’incesto originario di Edipo e Giocasta, ci parla ancora oggi di identità incompiute o doppie, di figli-fratelli, di madri-nonne, di padri-fratelli, di qualcuno che non può essere solo se stesso perché condannato a essere sempre almeno duplice, se non molteplice nel rapporto con il mondo. 

La rivolta di Antigone al decreto di Creonte che vuole impedirle di seppellire Polinice, il fratello “traditore”, non è rivolta femminista, non è disobbedienza civile, non è il trionfo dell’anarchia contro l’oppressione e la tirannide. O almeno non è solo questo. 

Il vero conflitto, profondo, è quello che la stirpe di Edipo vive con la propria eccezionalità, la propria inadeguatezza di fronte alla normalità. Con la propria condanna a essere un conflitto in sé e per sé, divisi e incompiuti in sé prima che conflittuali con la realtà e con gli altri. 

Così la messa in scena parte dalla fine, dalla catastrofe, dalla celebrazione paradossale, più volte annunciata, del matrimonio di Antigone con la Morte, dal ricongiungimento della famiglia di Edipo in un oscuro Aldilà e dalla riconsiderazione a posteriori di tutta la vicenda inscenata e in buona parte inventata da Sofocle, come il compimento inevitabile di una ricerca che ritrova il suo senso solo nella foga dell’annientamento. La sepoltura di Polinice fa di Antigone una madre e una sposa morta e/o mancata, ma una sposa e una madre.

Il mondo che sopravvive, quello di Creonte (e di Ismene), è il mondo di una truce normalità riconquistata, di una cupa pace che si fa sul capro espiatorio, il mondo del potere che si nutre del sangue dei giovani, delle donne, dei deboli, talora suo malgrado. Il nostro mondo. (rrc)

PORTIGLIOLA (RC) – Il 6 settembre la consegna del Premio Tessalo

Il 6 settembre, a Portigliola, è in programma la cerimonia di consegna del Premio Tessalo, giunto alla quarta edizione, che sarà consegnato a Pamela Villoresi.

L’evento chiuderà la sesta edizione del Festival del Teatro Classico Tra Mito e Storia e si terrà al Palatium Romano di Quote San Francesco.

La manifestazione quest’anno curata dal Gal Terre Locridee e dell’Aps Cultura e Territorio di Portigliola, inserita nel programma di promozione della Locride per la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2025 e che vanta la direzione artistica di Elisabetta Pozzi, sarà la cerimonia di consegna del Premio Tèssalo, serata di gala che ripercorrerà la carriera di un artista che ha saputo, attraverso il proprio impegno, farsi ambasciatore della cultura italiana nel mondo, accrescendone la fama e l’importanza.

E il riconoscimento, nelle scorse edizioni conferito a Mariano Rigillo, Antonio Calenda e Lino Patruno, anche quest’anno sponsorizzato dalla più grande collecting italiana che gestisce i diritti degli artisti, il Nuovo Imaie (Istituto Mutualistico per la tutela degli Artisti Interpreti ed Esecutori), sarà consegnato all’immensa Pamela Villoresi, interprete di Prato, con padre toscano e madre tedesca che, nell’arco della sua carriera, che proprio quest’anno raggiunge l’invidiabile traguardo delle cinquanta primavere, ha recitato in ben 5 lingue. Formatasi, tra gli altri, con il grande Giorgio Strehler (che considera il suo padre teatrale), Villoresi ha partecipato con Jack Lang alla fondazione dell’Unione dei Teatri d’Europa e recitato in più di 60 spettacoli collaborando con grandi nomi del teatro italiano, tra cui  Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Mario Missiroli, Giancarlo Cobelli e Maurizio Panici.

Specializzata nell’interpretazione della poesia (di cui ha in repertorio 23 recital) è stata voce recitante in 5 melologhi, ha diretto 28 spettacoli e lavorato in 36 film con grandi maestri come Marco Bellocchio, i fratelli Taviani, Giuseppe Ferrara, Michele Placido e Paolo Sorrentino, che l’ha diretta ne La Grande Bellezza, Premio Oscar 2014 come miglior film straniero.

Ma Villoresi ha messo la sua recitazione al servizio anche di otto sceneggiati televisivi nei quali è stata diretta, tra gli altri, da Anton Giulio Majano e Mario Ferrero ed è stata il volto della trasmissione Milleunadonna, oltre che docente di recitazione e poesia a Prato, Reggio Calabria, Lugano, Guastalla e Orbetello. È stata inoltre direttore artistico di quattro diversi Festival e nel consiglio d’Amministrazione dell’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, e vinto numerosi premi tra cui due Maschere d’Oro, due Grolle D’oro, due premi Ubu (uno alla carriera e uno per la Pace) e la Medaglia d’Oro del Vaticano tra i cento artisti del mondo che favoriscono il dialogo con la Spiritualità.

Si tratta di solo alcune delle tante qualità di questa eccezionale interprete che sarà graditissima ospite della nostra manifestazione e che ci onorerà con la sua presenza permettendoci di chiudere al meglio questa straordinaria edizione del Festival e di congedarci dal nostro amato pubblico nel migliore dei modi. (rrc)

SCILLA (RC) – In scena “Didone”

Domani sera, a Piazza San Rocco a Scilla, in scena lo spettacolo teatrale Didone di Roberto Lerici e la regia di Carlo Emilio Lerici.

Lo spettacolo, liberamente tratto dall’Eneide di Virgilio, rientra nell’ambito degli eventi organizzati in occasione dei 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace ed è una produzione del Teatro Belli di Antonio Salines.

In scena Francesca BiancoEleonora Tosto. Alla chitarra Matteo Bottini(rrc)

 

Mio Caro Patre, lo spettacolo teatrale per i Circoli e i calabresi nel mondo

Mio Caro Patre è un’opera teatrale che è stata realizzata a Rossano e che è per avvicinare i calabresi nel mondo alla propria regione d’origine, che può essere vista su Youtube.

Un lavoro fortemente voluto da Salvatore Tolomeo, presidente della Associazione calabro- lombarda e presidente della Federazione dei Circoli calabresi (Tolomeo è anche componente della Consulta regionale dei Calabresi nel mondo) col contributo della Presidenza della Regione Calabria.

Mio Caro Patre, ovvero l’epistolario di Rosarbino Di Ciccio De Marco. Componimento in versi in vernacolo di Ciccio De Marco, figlio del poeta peritese Ciardullo. Ciccio De Marco immagina che questo giovane, Rosarbino, partito dal suo paese dalla Calabria per fare il soldato a Milano, scriva al padre delle lettere, in un misto dialetto-italiano, dove racconta quello che gli capita in caserma e nella città lombarda. Il risultato è esilarante

Grazie alla squadra tutta calabrese: il grande comico Renato Converso che interpreta Rosarbino, Euristeo Ceraolo (detto Gino) suo paziente compagno di militare e il grande talento artistico del regista Renato Pagliuso.

La magia della fisarmonica nel sogno, sullo sfondo della scena è del Maestro Dario Ramazzotti.

Ciccio De Marco è morto a 95 anni in una casa di riposo alle porte di Milano, il 15 Febbraio 2013, dove ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Poeta dialettale cosentino e attore teatrale, figlio di Michele, conosciuto da tutti come Ciardullo.

Il suo paese natale è Pedace, nella presila cosentina. Tra le sue opere più famose ricordiamo: “Mio caro patre” – ovvero l’epistolario di Rosarbino, la raccolta di poesie “Suonni” e i lavori teatrali “Fegato gruppo C” e “A criatura”.   (rrm)

Lo spettacolo è disponibile online su youtube: “Mio caro patre” con Renato Converso

Link: https://www.youtube.com/watch?v=JvOewSTlD0k 

.

 

Successo per lo spettacolo di Scena Nuda “Elegia per la principessa barbara”

Ha conquistato il numeroso pubblico Elegia per la principessa barbara. A proposito di Medea, lo spettacolo prodotto dalla Compagnia Scena Nuda diretta da Teresa Timpano, andato in scena a Portigliola.

Il pubblico, infatti, è rimasto affascinato dalla intensità interpretativa del cast – diretto da due nomi importantissimi del teatro contemporaneo, come Marco Sgrosso ed Elena Bucci -, che ha trasportato la platea nel Mito. 

Il Mito, in questo caso, è quello di Medea: una storia ripercorsa attraverso le varie letture che si sono susseguite nel tempo, da Euripide, a Seneca, a Grillparzer. Cosa dice al nostro tempo questa figura? Quali domande ancora pone la sua storia? Da qui si è partiti  per affrontare la complessità di questo personaggio, evidenziando, tra l’altro, l’aspetto di Medea “straniera in terra straniera”, una donna potente che, per seguire il suo uomo, lascia tutto e approda in un luogo dove non è riconosciuta, “guardata come una barbara selvatica, io che ero la prima”: “essere privati della patria”, rimarca il coro, come la maggiore delle sofferenze.  

Una Medea di grande intensità, quella portata in scena da Francesca Ciocchetti, che conquista il pubblico, incarnando il personaggio, tra forza, rabbia, dolore: al centro del palco, affiancata dagli altri protagonisti, in un alternarsi di personaggi che – in una metaforica presenza-assenza – volgono le spalle, di volti che si celano, che distolgono lo sguardo, davanti all’inconcepibile e allo stesso dolore. Quel dolore, quei sentimenti che ogni attore del cast fa rivivere e, con sapienza scenica, restituisce la storia del Mito, nelle sue sfaccettature: da Teresa Timpano, nel ruolo della nutrice, a Filippo Gessi, in quello di Giasone, Alfonso Paola (Creonte/Messaggero), Miryam Chilà e Francesca Pica (coro di donne corinzie).

Il tutto in una forma artistica che unisce l’interpretazione alla parte musicale, che non è sottofondo, ma anzi è centrale, diviene tutt’uno con le parole, strumento per entrare nella storia, modulandosi insieme all’evoluzione dei personaggi e ai loro sentimenti; diviene racconto, evoca, grazie alla partitura musicale eseguita dal vivo dal Maestro Alessandro Calcaramo e alla splendida voce di Caterina Verduci, e con strumenti, come tamburelli, utilizzati anche dagli attori, a cadenzare, sottolineare: suoni e canti che riportano all’antichità, echi della Magna Grecia, della storia, del Mito, appunto.   

Ancora un’importante progetto, dunque, di Scena Nuda Impresa di produzione teatrale (co-finanziato dal Mic, nell’ambito del Fus- Fondo Unico per lo Spettacolo), quello proposto a Portigliola, nel cartellone del Festival del Teatro Classico, diretto da Elisabetta Pozzi(rrc)

 

REGGIO – Tutto pronto per il Festival del Cabaret “Facce da Bronzi”

È tutto pronto, alla Villa Comunale di Reggio Calabria, per il Festival nazionale del cabaret “Facce da Bronzi”, in programma il 2 e 3 settembre, realizzato e ideato dall’Associazione culturale arte e spettacolo “Calabria dietro le quinte APS” con il sostegno del Comune di Reggio Calabria.

La kermesse, inoltre, rientra nell’ambito del 50° anniversario dal ritrovamento dei Bronzi di Riace ed è cofinanziato dall’Unione Europea – Fondo Sociale Europeo, nell’ambito del Programma Operativo Città Metropolitane 2014-2020.

«Il Festival Nazionale del cabaret Facce da Bronzi è una manifestazione artistica ideata nel 2013 in Calabria e realizzata nelle più importanti città italiane e nei centri turistici della regione Calabria – ha dichiarato il presidente di Calabria dietro le quinte Peppe Mazzacuva –. La portata nazionale del festival oltre a favorire la conoscenza su un panorama extra-regionale, promuove l’immagine di due beni culturali di primaria importanza quali i Bronzi di Riace ai quali il marchio registrato del festival si ispira. Inoltre, il progetto è finalizzato alla scoperta e alla valorizzazione di giovani talenti nazionali nel campo della comicità e anche quest’anno, durante la finale, sarà assegnato il prestigioso premio Facce da Bronzi».

Alla semifinale del festival in programma il 2 settembre alla Villa Comunale, si esibiranno 12 comici provenienti dalle diverse Regioni italiane guidati dal presentatore reggino Marco Mauro con la partecipazione dell’ospite speciale Giancarlo Barbara direttamente da “Zelig”.

La finale invece, prevista per giorno 3 Settembre, sempre alla Villa Comunale, sarà presentata dal duo “I non ti regoli” che, tra le incursioni del comico Gianluca Impastato di “Colorado”, big della serata, sosterranno gli 8 comici finalisti valutati da una giuria tecnica composta da personaggi dello spettacolo e dal direttore artistico Alessio Tagliento che assegnerà al vincitore, il premio “Facce da Bronzi 50”. (rrc)