Prestigioso appuntamento stasera per la XXXIV edizione di Catonateatro, che – grazie al finanziamento triennale della Regione Calabria attraverso i fondi delle risorse del Piano di Azione e Coesione – ritorna alla produzione e porta in scena la Cavalleria rusticana, in una splendida edizione firmata da Walter Manfré. Una coproduzione tra Catonateatro e International Theatre Center con la regia dello stesso Manfrè e la partecipazione di Loredana Cannata.
Di particolare significato il coinvolgimento di tanti giovani artisti reggini, nonché maestranze del territorio che, in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria, hanno realizzato il maestoso impianto scenico.
Si tratta, com’è noto, di una delle più famose opere della produzione letteraria europea del 1900, scritta da Giovanni Verga, poi musicata da Pietro Mascagni che l’ha trasformata in quella che è considerata una delle più straordinarie composizioni del melodramma italiano.
Come indica, nelle note di regia, Walter Manfré, «Il testo verghiano, archetipo nel panorama dei racconti che ci introducono nei meandri delle passioni umane, alla luce della musica di Mascagni, si eleva quasi miracolosamente nell’empireo dell’Arte pura e lì sembra cristallizzarsi trovando la sua piena sintesi. I sentimenti di amore e di gelosia sono al centro della rappresentazione, che si conclude con il delitto d’onore, ritenuto necessario nella società arcaica per vendicare l’adulterio e ristabilire l’ordine familiare e sociale».
Spiega Manfré: «Come la tragedia greca si concludeva con la morte violenta del protagonista, necessaria per l’espiazione della sua trasgressione e per produrre nello spettatore la catarsi, ossia un senso di liberazione e di ritorno all’ordine turbato, così la morte di Turiddu rappresenta il momento di purificazione dalla colpa e il ritorno all’ordine familiare e sociale. Ma quando il percorso creativo sembra concluso, ecco che il capolavoro si anima ai nostri occhi ed improvvisamente la storia si fa strumento di indagine psicologica spingendoci nel vortice di una appassionata analisi che, con la sua freddezza, ci riconduce al punto di partenza: la vicenda di Santuzza e Turiddu altro non è che un comunissimo e gelido fatto di cronaca».
Secondo il regista Manfré «La commistione dei vari elementi ai quali il racconto può essere letto ci sembra possa regalare, alla nostra operazione, anche la possibilità di creare un clima emozionale che dovrebbe conferire allo spettacolo un motivo di coinvolgimento totale del pubblico. Abituato molto di più alla fruizione dell’opera lirica, lo spettatore accetta quasi con stupore l’originale versione in prosa che nel nostro caso si sovrappone alla prima pur essendone la madre. Piano piano però i due terreni si sovrappongono fino alla soluzione finale molto realistica e sicuramente commovente. Ovviamente il testo, che non ha subito manipolazioni, viene restituito al pubblico nella splendida ed essenziale lingua italiana anziché nella versione in dialetto siciliano nella quale Verga, sembrerà strano, non lo ha mai ridotto. (rs)
Il cartellone: CatonaTeatro, 2 agosto, ore 21.15
CAVALLERIA RUSTICANA
di Giovanni Verga
uno spettacolo di Walter Manfrè
musiche Pietro Mascagni
interventi musicali Matteo Musumeci
con Arianna Di Stefano, Barbara Gallo, Livio Remuzzi, Orazio Alba e con Loredana Cannata.