Il sindaco di Cinquefrondi, Michele Conia e il presidente del Consiglio comunale, Fausto Cordiano, chiedono certezze sulla Jonio-Tirreno, a partire dai lavori al percorso alternativo fino alla presenza di eventuali materiali radioattivi.
«Abbiamo già da tempo alzato il grido di allarme per una strada che ha avuto, in questi anni – hanno detto –, il pregio di unire territori, economie ed insieme il merito di accomunare identità tanto diverse nello stesso senso di comune appartenenza. Lo abbiamo fatto anche con grande senso di responsabilità capendone i rischi, le criticità, le necessità di renderla sempre più sicura e fruibile. Ricordiamo, perché ora restano più attuali e affrontabili le nostre battaglie più volte aperte in merito alla conoscenza di eventuali scorie che in corso di costruzione sono state interrate».
«Vogliamo ricordare, a tale proposito – hanno proseguito – che ci sono state anche due inchieste giornalistiche di stampo nazionale abbastanza preoccupanti per le notizie ed i dubbi che mettevano in luce la presenza di affari illeciti perpetrati ai danni del nostro territorio e della salute dei nostri cittadini, senza che nessuna istituzione abbia mai fornito spiegazioni adeguate. Oggi alziamo ulteriormente l’attenzione sperando che su questo fronte siano date risposte definitive ad una popolazione che da anni le chiede. Oggi perché è una buona occasione, considerati i lavori straordinari di messa in sicurezza che si rendono necessari ma siamo anche preoccupati per il notevole disagio che la chiusura della galleria della Limina comporterà in termini di gravi diseconomie, di diminuzione di un apporto turistico che oggi appare in aumento, del rapporto tra strutture sanitarie del territorio e dello stesso scambio umano e culturale che sarà interrotto per un periodo lunghissimo».
«Il territorio del Comune di Cinquefrondi – hanno spiegato – sarà il territorio che pagherà molto più di altri il disagio che una chiusura così lunga provocherà e, nonostante ciò, allo stato ci appare molto grave che né il presidente del Consiglio del Comune né il sindaco siano stati informati, attraverso i canali istituzionali, ed in maniera precisa sui tempi e sugli interventi che si renderanno necessari anche per restituire una viabilità alternativa sicura e confortevole. Apprendere dai social della chiusura di tale arteria ci pare quanto mai singolare se non irrispettosa e offensiva prima dei cittadini e poi dei rappresentanti istituzionalmente deputati al controllo e al rispetto del territorio. Per tale motivo, insieme alle amministrazioni e alla popolazione, stiamo chiedendo con forza la messa a norma di una viabilità alternativa per anni dimenticata».
«Continueremo a chiedere con ogni mezzo che siano garantiti, ai cittadini, libertà di scambio, mobilità sicura e certezza – hanno detto ancora – di vivere un territorio bellissimo e libero da qualsiasi dubbio di presenza di elementi dannosi per la salute. Tali criticità riteniamo vadano affrontate con il rispetto integrale dei territori che vivranno un periodo di gravissimo disagio; Che vadano affrontati attraverso un tavolo comune che sia a conoscenza e anzi contribuisca, ognuno per le proprie competenze, a lenire ogni ulteriore disagio».
«Siamo disposti a fare sacrifici per il bene della sicurezza – hanno concluso – sapendo però che solo affrontando, in maniera sinergica a tutte le istituzioni tale grave problema, non ci saranno ulteriori ritardi della messa a norma di tale arteria e potranno essere date quelle risposte che sono state volutamente dimenticate. Vigileremo comunque con la stessa forza di sempre per liberare definitivamente i nostri territori». (rrc)