Il 9 giugno, come da calendario prima del coronavirus, sarebbe stato l’ultimo giorno di scuola: l’emergenza sanitaria ha, invece, di fatto bloccato le attività didattica dal 9 marzo e, secondo quanto dichiarato ieri dalla ministra della Pubblica Istruzione Lucia Azzolina, le scuole non riaprono, si continuerà con la didattica a distanza. Si attende l’ufficialità della decisione finale del Governo, ma sembra scontato il ricorso all’on line per gli esami di maturità e di terza media. Per la riapertura del nuovo anno scolastico la data non è ancora stata individuata, sarà tra settembre e ottobre probabilmente, in base ai dati sanitari sul contagio di fine agosto.
Calabria.Live ha chiesto il parere su questa decisione a uno scienziato che vanta anche 40 anni di esperienza didattica come docente, preside e rettore: Pino Nisticò. Farmacologo di fama internazionale, nonché ex presidente della Regione Calabria, Nisticò è stato rettore a Catanzaro nel periodo in cui l’Università del capoluogo dipendeva ancora da quella di Reggio e ha sia competenza scientifica che didattica.
«La proposta della ministra Azzolina di non riaprire le scuole – dice il prof. Pino Nisticò – è molto saggia e intelligente. Perché da un lato un mese di scuola elementare o media non aumenterebbe molto di più il livello di preparazione, che potrebbe essere mantenuto con la teledidatica; dall’altro evita i rischi di un allargamento del contagio attraverso la popolazione scolastica, un pericolo che va sicuramente scongiurato. Il Governo, da parte sua, dovrà farsi carico immediatamente di offrire alle famiglie meno abbienti un bonus per un supporto di sostegno didattico per seguire a casa i ragazzi.
Per quanto riguarda i maturandi, Nisticò concorda sullo svolgimento dell’esame da svolgersi on line, «previo il giudizio dei professori interni, ai quali va data la massima fiducia, che da anni conoscono i propri alunni e sono in grado di esprimere una valutazione obiettiva sul livello di maturità dei candidati. Ovviamente – osserva Nisticò – il loro giudizio dovrebbe basarsi sui profitti di ogni candidato degli ultimi tre anni e del corrente anno scolastico fino alla sospensione delle lezioni, tenendo anche conto del profitto accertato durante questo periodo di didattica a distanza. L’esame orale, on line, avrebbe il valore di una valutazione conclusiva».
Per quanto riguarda, invece, gli studenti universitari, il prof. Nisticò ha notare gli esiti positivi della validità dell’insegnamento a distanza sia nelle varie discipline che negli esami di laurea. «Ma – chiede Nisticò al Governo – di chi sarebbe la responsabilità, ove mai si decidesse di riaprire rapidamente, dell’eventuale contagio degli studenti verso i genitori, i familiari, gli amici? Questa decisione dovrebbe essere presa facendo prevalere la ragione e non l’emotività. La ministra Azzolina ha indicato la scelta della linea più razionale, nel rispetto delle indicazioni che vengono dal Ministero della Salute, dall’Istituto Superiore di Sanità, dal comitato tecnico scientifico e anche da autorità mondiali come l’OMS».
«In questi mesi – secondo Nisticò – fino a settembre il Miur potrà fornire alle scuole risorse per le attrezzature per la piattaforma di didattica a distanza e dotare di un un pc tutti gli studenti che non lo possiedono, al fine di mettere tutta la popolazione scolastica – senza esclusioni – in condizione di affrontare qualsiasi nuova sfida emergenziale dovesse di nuovo manifestarsi». Il progetto di teledidattica andrà ovviamente studiato a fondo e bisognerà individuare criticità e soluzioni adeguate.
La scelta di non riaprire le scuole – conclude il prof. Nisticò – pone anche fine allo stato di stress, ormai insostenibile, che da cinquanta e passa giorni affligge studenti e genitori per l’incertezza sull’anno scolastico. Ma quando finirà l’emergenza? Risponde, questa volta, lo scienziato Nisticò: «Ha fatto bene la Santelli ad autorizzare i lavori di manutenzione e ripristino degli stabilimenti balneari: a luglio, pur con le dovute cautele, potremo tornare in spiaggia a goderci il nostro meraviglioso mare di Calabria». (rrm)