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Domenica al Teatro Gentile "Uno, Nessuno, Centomila"

CITTANOVA (RC) – Domenica al Teatro Gentile “Uno, Nessuno, Centomila”

Domenica 26 febbraio, al Teatro Gentile di Cittanova, in scena Uno, Nessuno, Centomila di Luigi Pirandello con Pippo PattavinaMarianella Bargilli per la Stagione Teatrale dell’Associazione Culturale Kalomena, giunta alla 19esima stagione.

Quella che andrà in scena al Gentile è una ironica, moderna, divertente, umoristica, spiritosa, paradossale, leggera, versione teatrale del capolavoro di Luigi Pirandello: il suo romanzo per antonomasia. 

Pubblicato nel ’25 a puntate, in versione definitiva l’anno dopo, ma iniziato nel decennio precedente, l’ultimo romanzo del Genio agrigentino è la summa del suo pensiero, della sua sterminata riflessione sull’Essere e sull’Apparire, sulla Società e l’Individuo, sulla Natura e la Forma. 

L’Autore stesso, in una lettera autobiografica, lo definisce come il romanzo “più amaro di tutti, profondamente umoristico, di scomposizione della vita”. 

Attualissimo, nella descrizione della perdita di senso che l’Uomo contemporaneo subisce a fronte del sovrabordare dei grandi sistemi antropologici e sociali, che finiscono con l’annullarlo, inglobandolo: dallo Stato alla Famiglia, dall’istituto del Matrimonio al Capitalismo, dalla Ragione alla Follia.

Narrazione /interpretazione/esposizione affidata ad un “mostro” di tecnica come Pattavina, ma anche al moderno azzardo di una Compagnia giovane ma talentuosissima.

In scena, quindi, l’eleganza formale di un Maestro come Pattavina: spensierato narratore in “flash-back”. Furente doppio di sé stesso nelle vicende più dolorose. In questo auto-sostituirsi, c’è persino il possibile riscatto all’impotenza originaria, all’inanità di una esistenza precedente, inconsapevolmente sprecata. Ed il “femminile”, mutevole, soggiogante, oscuro ed ambiguo: la bravura di Marianella Bargilli, inquieta ed inquietante. Perfetta nel travasare elementi di contrasto di un personaggio nell’alchimia dell’altro.

Gli attori, volutamente, si trasformano in una sequenza di personaggi, traghettando, dall’uno all’altro, le caratteristiche comuni, i caratteri più evidentemente condivisi.

In quest’opera c’è la follia, vera o presunta, ci sono le mille maschere di ciascuno di noi e c’è l’irrisolvibile dualismo fra essere e apparire. È insomma un concentrato di Pirandellismo questo adattamento di “Uno, nessuno e centomila”, per la regia di Antonello Capodici. (rrc)