No a 21 servizi Sanitari Regionali Differenziati, sì ai livelli essenziali di salute fruibili in ogni regione italiana. È quanto ha sottolineato Comunità Competente Calabria, che ha chiesto ai cittadini, ai parlamentari, ai consiglieri regionali e al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, «di opporsi a questo disegno che, se attuato, darebbe un colpo mortale al Servizio Sanitario Nazionale Pubblico», e che ha già raccolto 114 firme.
«La Pandemia da Covid 19 – si legge in una nota – ha decisamente dimostrato, nella sua drammaticità, che è fondamentale una governance unitaria del Servizio Sanitario Nazionale».
«Riscoprire, come fa adesso il Governo – prosegue Comunità Competente – gli “ Accordi preliminari “ firmati il 28 febbraio 2018 con le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto riinserendo nella nota di accompagnamento al DEF 2021 il disegno di legge sulla “Autonomia Differenziata Regionale” è un grave errore perché si accentuerebbe ulteriormente l’egoismo territoriale tra Regioni ricche e Regioni povere rischiando di impedire lo sviluppo dei diritti essenziali nei territori del Sud e di rompere definitivamente il senso di comunità e di unità nazionale, come, giustamente, ha denunciato anche l’Anaao-Assomed in un recente documento».
«La Calabria sostiene anche per sé stessa “Solidarietà e Coesione Sociale” – è stato ribadito – e non un Servizio Sanitario Regionale economicamente debole a differenza di altre Regioni forti a cui sarebbe consentita l’autonomia riguardo alle politiche di gestione del personale, delle attività libero professionali, del sistema tariffario, dell’accesso alle scuole di specializzazione, della governance delle Aziende Sanitarie e altro ancora». (rrm)