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Premio Zagari a Nisticò e Macheda

Consegnato a Nisticò e Macheda il Premio ‘Zagari’

Nella splendida cornice del castello Ruffo di Scilla, al prof. Giuseppe Nisticò, ordinario di Farmacologia all’Università di Roma Tor Vergata, e al dott. Sebastiano Macheda, primario del Reparto di Anestesia e Terapia Intensiva al Gom di Reggio Calabria, è stato consegnato il Premio per la medicina Zagari, giunto all’ottava edizione e organizzato dall’Associazione Costa Viola.

Ad anticipare la cerimonia, gli interventi del presidente Pino Palermo, che ha ricordato il legame che il prof. Zagari ha avuto con Scilla, di Vincenzo Tromba, che ha ricordato Paolo Marcianò, già componente della giuria del premio, utilizzando le parole del poeta Kahlil Gibrain come potente strumento di riflessione per la morte di un amico.

Il prof. Vincenzo Currò ha tracciato la figura del prof. Zagari, parlando delle sue ricerche, dei suoi viaggi, delle sue scoperte le sue docenze nelle università italiane, della sua dimensione di uomo e scillese.

Un momento, poi, è stato dedicato ai vaccini e alla loro importanza, a cura del prof. Francesco Saverio Ambesi, che ha sottolineato come «i virus come il covid si potranno controllare e sconfiggere con i vaccini, se ne presenteranno sempre di nuovi, ma come la storia della medicina ci dimostra, saranno debellati».

Presenti, anche il consigliere comunale con delega alla sanità, Mario Patafio, e gli assessori Giuseppe VitaMarinella Gattuso, che ha plaudito alla manifestazione e al valore culturale e pedagogico dei temi trattati.

A illustrare le motivazioni sui premiati, Vincenzo Tromba: al prof. Nisticò, il Premio Zigari, per «gli eccelsi traguardi scientifici e professionali che, dalla Calabria, lo hanno portato ricoprire incarichi di rilevanza internazionale», mentre al dott. Macheda il Premio alla Solidarietà, «per aver attraversato, con coraggio, passione e competenza la tempesta della pandemia di covid-19l durante la quale non ha mai rinunciato a lottare, insieme al personale tutto del nosocomio reggino, per garantire una speranza di vita ai numerosi pazienti transitati dal suo reparto, fornendo così, più alto dei valori incarnati dalla professione medica».

Giuseppe Zagari è stato medico e scienziato scillese, autore di numerose scoperte. Insegnò nelle Università di Perugia, Sassari, Catania, Modena e Napoli. Durante i 36 anni di carriera, ha formato una schiera di allievi che onora la medicina italiana, tra cui L. Condorelli, F. Conti, V. Scaffidi e L. Capani.

Zagari, insieme ad Alfonso Di Vestea (1854-1938) medico, batteriolo e virologo, lavorò in campo microbiologico presso l’istituto antirabico, fondato a Napoli da Arnaldo Cantani nel 1886, dedicandosi non solo alla ricerca ma anche alla pratica della vaccinazione Insieme istituirono in questo istituto un “Reparto della rabbia”per lo
studio e la prevenzione della terribile malattia.

Zagari e Di Vestea sono stati i primi a dimostrare che il virus della rabbia raggiunge il sistema nervoso centrale attraverso i nervi periferici, contrariamente alla teoria di trasmissione Per via sanguigna, formulata da Louis Pasteur che, in seguito, riconobbe Zagari «illustre luminare». (rrc)