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COSENZA – I consiglieri di minoranza contro il sindaco Caruso per il nuovo ospedale

I consiglieri di opposizione di Cosenza si esprimono sul ricorso al Tar avverso il decreto regionale sul Nuovo Ospedale dicendo che «quella del Sindaco Caruso è una presa di posizione illogica, immotivata e gravata da doppiopesismo».

«La presa di posizione del sindaco Caruso e della maggioranza comunale sulla collocazione del nuovo ospedale di Cosenza è illogica, immotivata e gravata da doppiopesismo. Il sindaco Caruso preannuncia il ricorso al Tar per il decreto con cui la Regione Calabria intende acquisire un aggiornato Documento di fattibilità delle alternative progettuali (Docfap) per la realizzazione del nuovo Ospedale – dicono Caruso, Cito, D’Ippolito, Dodaro, Lucanto, Ruffolo, Spadafora, Spataro – È una reazione assolutamente sproporzionata e fuori da ogni logica. La Regione, in una visione che guarda agli interessi di un territorio esteso e in considerazione di un nuovo, forte elemento rappresentato dall’imminente, concreto progetto di fusione di tre comuni dell’area urbana nella città unica, ha il dovere di acquisire ogni valutazione per garantire completezza di trattazione e inquadramento all’assetto spaziale della nuova infrastruttura, alle sue componenti ambientali e di matrice territoriale».

«E’ giusto che – continuano – in ragione del nuovo scenario dell’area urbana, la scelta sia supportata da un’adeguata analisi costi/benefici e da un’analisi di impatto socio-economico ed occupazionale che tenga in considerazione anche il sito di Arcavacata, finora non oggetto di comparazione. Questo significa, in pratica, che se costruire l’ospedale ad Arcavacata, dove peraltro i terreni sarebbero gratuiti, costasse dieci milioni di euro in meno e se tale localizzazione dovesse comportare dei maggiori vantaggi sul piano logistico, sociale ed economico, la Regione avrebbe l’obbligo di realizzare lì il nosocomio. Gli studi voluti dall’allora Presidente Oliverio, realizzati in contrasto con le deliberazioni del Consiglio Comunale dell’epoca (in quell’occasione, però, il centrosinistra non si è stracciato le vesti), in questo caso non avrebbero significato. Peraltro, questa opposizione ha sempre ritenuto quello studio carente sul piano della valutazione dell’impatto urbanistico di una delocalizzazione che rischia di depauperare e rendere desertica l’area a sud di Cosenza. Una volta superata l’idea di confermare l’attuale sito e l’estensione sulla collina Muoio, risultano ancora meno comprensibili le prese di posizione campanilistiche dell’attuale Amministrazione, considerato che si parla di ospedale e di città unica e che sia Vaglio Lise che Arcavacata significano comunque spostare a nord l’asse della città: il Sindaco Caruso dovrebbe prima di tutto preoccuparsi di fare in modo che l’attuale Annunziata continui a dare respiro socioeconomico all’area a sud ospitando la cittadella della salute».

«È dovere della Regione – concludono – considerare anche e soprattutto gli aspetti economici, trattandosi di soldi pubblici, e perseguire un’idea di conurbazione e una visione prospettica e armoniosa della città e dell’area metropolitana. Il Comune di Cosenza farebbe bene ad approfondire la lettura dei documenti e dei procedimenti e a risparmiare i soldi pubblici del ricorso al Tar, adottando un atteggiamento più costruttivo, equilibrato e ragionevole, a vantaggio delle comunità interessate. Cosenza, Rende, Castrolibero sono per noi un’unica realtà e i servizi vanno organizzati secondo le esigenze dell’intera area urbana, non ragionando in maniera provinciale e con criteri arcaici». (rcs)