“Menorah Esodo 25”, il docufilm scritto e diretto da Gianfranco Confessore e prodotto da “Visualia- Produzioni Cinematografiche, il cui presidente è Attilio Russo e “Tempi Moderni European Film Association” del presidente Ermanno Reda, con il contributo fondamentale della Calabria Film Commission, è stato protagonista al Terme Luigiane Film Fest. Molto apprezzato il trailer e tantissima curiosità, nella serata finale, intorno all’intelligenza artificiale assistita con cui il regista ha lavorato sul prodotto finale.
«Siamo veramente orgogliosi: il nostro trailer è stato molto apprezzato. Ed è stato interamente realizzato con tecniche di intelligenza artificiale assistita: così la definiamo noi questo tipo di intelligenza, particolarmente evoluta in termini di modello computazionale, viene utilizzata in ambito filmico e cinematografico non a sostituzione dei tecnici e degli attori, la cui creatività e interpretazione rimane centrale nel nostro film, ma a supporto sia in termini di scenografia sia in termini di concept art, cioè di come viene poi ricreato l’ambiente circostante. Quindi tutte le tecniche di modellazione, animazione e interpretazione rimangono integre nel nostro progetto», ha avuto modo di spiegare il regista. Nel frattempo sono terminate anche le fasi di casting: è stata scelta Roberta Vitaro per una parte molto interessante di cui non si può, ancora, svelare nulla. Mentre, l’ultimo dei custodi, a protezione di un segreto millenario, Alarico, viene magistralmente interpretato sul set dall’attore Francesco Felicetti. Alcune riprese sono state effettuate nella splendida Torre Normanna a San Marco Argentano (Cs), in attesa delle altre scene da realizzare.
I costumi sono forniti dai partner dell’associazione “Leg X Fretensis” nella persona del presidente Luigi Caputo. Ed il Makeup cinematografico curato in maniera magistrale dalla Moema Academy di Giada Falcone. Gli abiti della protagonista sono appositamente realizzati dalla fashion designer Anna Virgiglio, mentre i gioielli dal maestro orafo Gerardo Sacco.
Il docufilm è realizzato grazie alla partecipazione della Comunità Ebraica di Roma e dell’Istituto nazionale di Studi Romani. Ed ha l’obiettivo di spiegare le peculiarità della Sacra Lampada, ripercorrendo la sua storia lunga 3000 anni. In particolare le interviste di autorevoli personaggi del mondo ebraico, del mondo dell’arte e della archeologia, ed i due protagonisti della parte filmica (Marina Suma e Adolfo Adamo) ci guidano verso la possibilità storico/archeologica che il sacro oggetto possa essere custodito nel tesoro di Alarico. Si crea così un forte legame tra le città di Gerusalemme, Roma e Cosenza dove si narra che il tesoro possa essere seppellito. Sono previste diverse conferenze stampa di presentazione, anche presso la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica. (rcs)