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Da Siderno un esempio positivo per valorizzare i borghi antichi della Calabria

Da Siderno un esempio positivo per valorizzare i borghi antichi della Calabria

di ARISTIDE BAVAL’esempio positivo che arriva da Siderno è certamente valido per tutti i borghi antichi della Calabria; siti, molti dei quali bisogna valorizzare perchè sono certamente una forza aggiunta per garantire lo sviluppo turistico del territorio.

Sono luoghi del cuore dove è possibile scoprire un grande passato fatto di storia e di cultura che può servire da spinta propulsiva per la Calabria del futuro. Parlavamo del borgo antico di Siderno Superiore. Un luogo di particolare attrattiva storica e culturale e forte di strutture di grande prestigio che  ha vissuto quest’anno un periodo estivo da “incorniciare”. È rinato grazie, soprattutto, all’orgoglio e alla passione di un gruppo di volontari ai quali spesso si affiancano maestranze, imprese locali  e aziende che  offrono materiali, mezzi e competenza lavorativa,  ma anche per la ritrovata voglia dei cittadini del “centro” di usufruire di un borgo ricco di tanti ricordi del passato e impregnato di storia e di cultura.

Anche per questo Siderno Superiore durante il periodo estivo ha ospitato alcune manifestazioni di grande attrazione organizzate, appunto, nell’ Anfiteatro del borgo antico, o nella suggestiva Piazza Cavone, che hanno registrato grande affluenza di pubblico. D’altra parte, come si diceva, quella che ormai viene considerata la “rinascita” del borgo si deve anche all’attività di volontari che spesso puliscono e abbelliscono il Borgo antico sidernese e provvedono anche a fare da guida ai visitatori. In questa direzione un plauso particolare va fatta all’ Associazione locale ” Pajisi meu ti vogghiu beni” che, con la guida del Presidente Claudio Figliomeni ha attivato delle iniziative che potrebbero, e dovrebbero essere d’esempio, ai tanti borghi storici dell’entroterra ionico.

I Borghi della Locride necessitano di far (ri)scoprire le proprie radici, devono valorizzare le loro tradizione e far conoscere le intense  vicende  che per secoli hanno caratterizzato la esistenza di questi luoghi intrisi di fascino. Probabilmente solo in questo modo si possono creare le condizioni per creare anche economia e occupazione ed evitare uno spopolamento che, ormai, è la caratteristica principale dei borghi antichi di molti territori Italiani. Il processo, però, non è facile e spesso è molto lento.

La stessa Siderno Superiore si porta appresso una grande storia ma la voglia di farlo rinascere risale già a circa trenta anni addietro quando da sito completamente dimenticato e destinato quasi a scomparire con uno spopolamento continuò, destò l’attenzione di un nutrito gruppo di donne riunite nel Sidus Club, presieduto dalla Prof.ssa Albarosa Dolfin Romeo. Piano piano il centro storico si cominciò a rivitalizare grazie ad una serie di iniziative culturali che ebbero il merito di sollevarlo da un  torpore che sembrava dovesse rimanere eterno. Arrivarono io primi risultati positivi e dopo una diffidenza iniziale anche i cittadini di Siderno Superiore cominciarono a collaborare al pari delle stesse amministrazioni comunali che si resero conto delle grandi potenzialità del borgo ricco di tanti “tesori” e di una sua grande storia. Negli ultimi anni, come si diceva, si è costituita, grazie al giovane Claudio Figliomeni la citata associazione e il lavoro di valorizzazione è andato sensibilmente aumentando.

Il suo obiettivo, adesso, è adesso – in un momento in cui i borghi antichi stanno divenendo una grande attrattiva per il turismo nazionale ed internazionale – di dimostrare pure agli abitanti dei Borghi  del comprensorio ed in particolare ai giovani, che con passione e sinergia si possono ottenere grandi risultati.

Certamente un buon esempio di cittadinanza attiva che questa estate ha dato grossi risultati e, che, certamente, ha aperto la strada per ulteriori successi nell’immediato futuro che non si dovranno fermare solo al periodo estivo ma che grazie anche alla presenza delle pregevoli strutture esistenti potrebbero far diventare il borgo una bella oasi culturale in ogni periodo dell’anno.Un discorso che, lo ripetiamo, vale per tutti i borghi antichi della Calabria. (ab)