di FRANCO BARTUCCI – Il 5 febbraio 2015 scompariva a Cosenza all’età di 73 anni il prof. Jaques Guenot, ordinario di Geometria e Matematica dell’Università della Calabria fin dal 1975.
Nato a Renens, nel canton Vaud (Svizzera) nel 1942 all’età di 38 anni arrivò all’Università della Calabria per insegnare geometria agli studenti iscritti ai corsi di laurea della Facoltà di Ingegneria, innamorandosi del progetto innovativo in campo nazionale dell’ateneo di Arcavacata per effetto del numero programmato e della caratteristica residenziale, tanto che nella sua vita, nelle vicinanze del campus universitario, trovò il modo di esercitare una sua passione nella lavorazione e coltivazione di un appezzamento di terreno. Alcuni suoi amici intimi lo definivano “Il professore contadino”. Ma era amato tanto dai suoi studenti per il suo carattere bonario e stimolante nel pensare in grande.
Ebbe l’incarico di assumere le funzioni di Pro Rettore, sia nel periodo di rettorato del prof. Pietro Bucci che del prof. Giuseppe Frega, ma svolse anche le funzioni di Preside della Facoltà di Ingegneria a partire dal 1987. Fu anche consulente del Comune di Crotone per l’istituzione e gestione del “Premio Pitagora”. Collaborò molto con il prof. Francesco Del Monte nell’impostare e lanciare il progetto costitutivo del Cies (Centro di Ingegneria Economica e Sociale). È stato curatore scientifico di una pubblicazione “La canzone d’Aspromonte” scritta in francese e tradotta in calabrese; nonché di un cortometraggio animato computerizzato basato su una intervista improbabile a Buddha, Confucio e Pitagora.
Fu promotore nel 2009 con Aldo Bonifati, padre costruttore dell’Università della Calabria, dell’istituzione dell’Associazione Internazionale “Amici dell’Università della Calabria”, quale strumento e punto di riferimento di mediazione tra la stessa Università ed i propri laureati nel favorire rapporti sinergici di collaborazione mirati alla reciproca valorizzazione nel contesto di una Calabria in crescita mediante iniziative di comune interesse.
«Era un visionario, le cui idee erano forse troppo grandi per la nostra piccola regione», così si è espressa Vita Lentini, una delle sue assistenti. «Guenot si è sempre distinto per il suo operato sobrio e discreto e, non di meno, per le qualità umane e la generosa disponibilità verso i colleghi e gli studenti, per i quali ha rappresentato un esempio di serietà, dedizione e un sicuro punto di riferimento».
«Io ho conosciuto il prof Guenot in due fasi della mia vita: prima da studente di ingegneria e poi negli anni di vita professionale – mi dice Saverino Verteramo, ricercatore e docente di Strategia e Controllo di Gestione presso il Dipartimento Dimeg dell’UniCal – che ho trascorso lavorando presso il Cies, Centro di Ingegneria Economica e Sociale, di cui era fondatore insieme al prof. Francesco Del Monte e vicepresidente».
«Da studente – ha proseguito – mi affascinava questa figura carismatica che parlava di ‘alberghi megagalattici’ e di ‘salsicciotti’ per spiegare i teoremi dell’analisi matematica e a me, studente proveniente dal classico, sembrava tutto così nuovo e affascinante. Poi queste cose a dire il vero non aiutavano a superare la prova scritta, molto ostica in verità, ma alla fine, quando ho riguardato gli appunti alla fine degli studi, ho capito che i contenuti proposti al primo anno erano realmente di altissimo livello».
«Quando poi ho cominciato a lavorare al Cies – mi ha detto ancora il prof. Verteramo – ho avuto modo di conoscere il prof. Guenot nella sua quotidianità, nella vastità dei suoi interessi, nella sua curiosità e nel suo modo sempre non banale di affrontare ogni problema, nella sua umanità e bontà. Mi sono rimasti impressi in particolare la sua passione per la Calabria, per la valorizzazione delle sue risorse che, pur da svizzero, erano forse più genuine e sincere di molti di noi calabresi. Il tema dell’innovazione, di come la valorizzazione delle conoscenze e dei saperi potesse diventare un motore per lo sviluppo è forse uno degli aspetti meno conosciuti ma che certamente lo ha appassionato di più negli ultimi anni della sua vita».
Nel cercare altre persone che lo hanno avuto in vita come docente, ricercatore o professionista del suo modo di essere uomo e scienziato incontro Delly Fabiano, sua assistente e oggi professore di analisi complessa, geometria afferente al dipartimento Disu dell’UniCal, che mi dice: «Il suo ricordo onorerà per sempre questa Università che lo ha visto protagonista, innovatore instancabile nella sua opera di costruzione scientifica ed amministrativa. Grandissimo uomo e grandissimo matematico. Rimarrà per sempre nel cuore di chi ha avuto la fortuna di collaborare con lui e degli studenti che ancora oggi parlano di lui. Indimenticabile Guenot».
A ricordarlo anche il prof. Giuseppe Frega, già Rettore dell’UniCal per tre mandati dal 1990 al 1999, con il quale il prof. Guenot collaborò come Pro Rettore, ma anche come preside della Facoltà di Ingegneria. Il prof. Frega ne ricorda l’impegno durante il mandato rettorale con il prof. Pietro Bucci che insieme nella stessa stanza, in qualità entrambi di pro rettori, diedero un forte impulso al governo dell’Università sotto la guida del compianto prof. Bucci.
Ne ricorda anche la sua dedizione a Preside della Facoltà di Ingegneria, un ruolo che svolse a lungo per circa un decennio (1987/1997) con grande spirito di servizio.
«Fu criticato in ambito universitario e da alcune componenti politiche calabresi per il conferimento della laurea “honoris causa” in ingegneria gestionale”, la cui cerimonia avvenne il 27 novembre 1991. Ma non si può non ricordare – ha detto il prof. Giuseppe Frega, che in qualità di Rettore presiedette quella cerimonia – che nella scorta della sua amicizia con Berlusconi quando scese in campo politico nel 1994, l’UniCal ottenne il finanziamento più cospicuo (236 miliardi di lire) da parte del suo governo, il che ha consentito di compiere un grande salto nella realizzazione del progetto strutturale dell’UniCal».
«Il nostro obiettivo – disse il preside Jacques Guenot, nell’annunciare la decisione presa a maggioranza dal Consiglio della Facoltà di Ingegneria – è quello di favorire l’inserimento dei giovani laureati nel mondo produttivo, garantire un miglior utilizzo delle professionalità disponibili, cogliere maggiormente le opportunità territoriali, contribuire alla soluzione dei gravi problemi culturali, sociali ed economici della Regione».
«Verso tale programma – ha proseguito – debbono sentirsi parte attiva tutte le realtà sane e governative della Regione partendo dagli Enti locali per finire agli Ordini ed agli imprenditori. Si tratta in sostanza di affiancare attivamente la Regione Calabria nel suo sviluppo culturale, sociale ed economico, aiutandola a riconquistare il suo ruolo storico nella comunità internazionale. Perché questo progetto possa avere successo è importante creare dell’Università e della Regione Calabria una immagine forte che passi attraversi la creatività, la fantasia e l’entusiasmo delle persone e il dott. Berlusconi di tutto ciò ne è certamente un esempio in campo nazionale ed internazional»..
Ancora più precise furono le sue parole durante la cerimonia di conferimento del titolo onorario al presidente Berlusconi: «Credo che questa manifestazione abbia un significato molto importante, anzi più significati. Creare collegamenti tra Nord e Sud che sotto alcuni aspetti rappresentano il passaggio, una prima tappa; cercare di rafforzare e stabilire collegamenti forti tra pubblico e privato; cercare di fare uscire la Calabria e il Mezzogiorno dall’isolamento nel quale si trova confinato. Questi sono i punti per i quali si è portata la scelta della facoltà sul dott.Berlusconi».
Dedico questo mio servizio ricordo soprattutto all’Istituzione Università della Calabria stimolandola a non trascurare la sua storia del passato sul come si è arrivati ad oggi attraverso le figure che hanno lasciato e concorso con il loro agire valori importanti e patrimonio di continuità.
Una dedica, infine, particolare a tutti quegli ingegneri dell’UniCal che sono passati attraverso la frequentazione, per ragioni di studio ed amicizia con il prof. Guenot, il professore contadino, che sono tanti sparsi in Calabria, in Italia e nel mondo. (fb)