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Differenziata, Tropea sfiora l'80%

Differenziata, Tropea sfiora l’80%

In appena sei mesi la comunità di Tropea è arrivata a sfiorare l’80% nella raccolta differenziata. Un risultato straordinario, considerando che la città a settembre registrava un 46,28%.

Lo ha reso noto il sindaco, Giovanni Macrì, esprimendo soddisfazione per questo record e per la risposta e l’impegno garantito dai cittadini rispetto ad una causa, quella della tutela e valorizzazione dell’ambiente, come condizione irrinunciabile per una destinazione sostenibile e plastic free come Tropea.

Il primo cittadino ha colto l’occasione per informare che il Comune è destinatario di due importanti finanziamenti da parte del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica: mezzo milione di euro per il miglioramento del servizio di gestione dei rifiuti urbani e quasi 30 mila euro nell’ambito del Programma sperimentale Mangiaplastica, il contributo assegnato ai comuni per l’acquisto di eco-compattatori al fine di ridurre i rifiuti in plastica.

«Povera sì, ma lorda picchì? Ci piace ricorrere a questo detto popolare – ha aggiunto – per descrivere l’impegno prioritario che affidiamo alla cura, quasi maniacale, del decoro e dell’igiene del complessivo perimetro comunale. Colorare di fiori e verde il nostro borgo, 365 giorni l’anno, è il nostro modo di manifestare la nostra attenzione quotidiana, che non sfugge all’occhio sensibile ed attento del viaggiatore, cittadino temporaneo. La percezione di questa attenzione e di questa cura, che non conoscono sosta, si traduce in chi la respira, in buon umore e qualità della vita».

«Con la prossimità alla soglia dell’80% nella raccolta differenziata la comunità di Tropea – ha proseguito Macrì – ha dimostrato e continua a dimostrare che è la volontà, la consapevolezza e la voglia di partecipare ad un progetto per il bene comune, a dare ad una città la possibilità di dimostrarsi virtuosa».

«Per ottenere questi risultati – ha continuato il sindaco – serve mantenere sempre alta la guardia, dimostrarsi tutti più responsabili e consapevoli del posto in cui si vive, patrimonio del territorio, della Calabria e dell’Italia intera. In questa ottica – ha concluso Macrì – piacerebbe non dover intervenire con attività di repressione. Significherebbe avere coinvolto tutti, fino all’ultimo cittadino, in questo progetto che è di partecipazione attiva». (rrv)