di PINO NANO – Il Presidente della Repubblica torna domani in Calabria per anticipare di fatto quella che sarà la Festa del Primo Maggio, e questa volta Sergio Mattarella viene a visitare due realtà industriali diverse, ma che oggi sono il fiore all’occhiello della grande industria italiana.
Sembra quasi uno scherzo del destino, ma il Capo dello Stato, per parlare di lavoro e per anticipare la Festa del Primo Maggio, viene domani in una terra che per anni è sembrata completamente incapace di produrre realtà industriali degne di questo nome. A riceverlo naturalmente ci sarà il Presidente della Giunta Regionale Roberto Occhiuto, e con lui il ministro del Lavoro Maria Elvira Calderone.
L’arrivo del Presidente in Calabria è previsto intorno alle dieci del mattino. Prima sosta a Mongrassano, siamo alle porte di Cosenza e a due passi da Sibari, per una visita della GIAS.
La GIAS è oggi una delle più importanti industrie italiane della refrigerazione, industria del freddo, guidata da una donna manager che risponde al nome di Gloria Tenuta, dove si producono surgelati, soprattutto verdure e legumi locali, e che ogni giorno finiscono sui tavoli e nelle cucine di milioni di famiglie in ogni parte del mondo. Un’impresa industriale che ha una storia finanziaria di grande tradizione, 60 milioni di euro di fatturato, 30% quota di fatturato estero, 300 dipendenti, 50 produttori assorbiti dalla filiera, 120.000 mq di superficie, e più di 300 i prodotti realizzati con 19 line produttive. Ma parliamo anche di oltre 300 persone impiegate con oltre 50 produttori assorbiti dalla filiera. Da oltre 50 anni qui a Mongrassano, costola geografica della Piana di Sibari, i Tenuta producono piatti surgelati pronti al consumo e ispirati alla cucina mediterranea.
E qui, a Mongrassano, il Presidente Mattarella incontrerà le maestranze, avrà modo e tempo di vistare l’azienda, e a riceverlo ci sarà la vera padrona di casa, Gloria Tenuta, vecchia conoscenza del Capo dello Stato. È stato lo stesso Mattarella infatti a nominarla Cavaliere del Lavoro nel 2018 per le sue alte qualità manageriali, e per il coraggio di questa “economista” che ad un certo punto della sua vita lascia gli Stati Uniti dove era andata a specializzarsi in management per tornare in Calabria a guidare l’impresa di famiglia, fondata da Antonio Tenuta e da suo fratello Giorgio.
Dopo Mongrassano, il Presidente si sposterà poi nella vicina Castrovillari, e questa volta per la manifestazione ufficiale che tradizionalmente il Capo dello Stato dedica, anticipandola, alla Festa del Lavoro e del Primo Maggio.
Sarà qui a Castrovillari che il Presidente terrà il suo discorso ufficiale, e da qui poi ripartirà per fare rientro a Roma.
Ma perché Castrovillari? Perché a Castrovillari c’è un’altra azienda italiana, che è la Assolac-Granarolo, e che oggi è al top delle classifiche ufficiali per la produzione di latte e formaggi.
Un’azienda-madre forte di ricavi, 1,6 miliardi di euro nel 2023, e che ha in programma di raggiungere quota 2 miliardi di fatturato e marginalità al 9% entro il 2027, sopra la media del comparto lattiero-caseario. “Faremo anche molte assunzioni. È un piano di potenziamento, non di razionalizzazione”, ha spiegato il presidente del Gruppo, Gianpiero Calzolari, in una recente intervista al Corriere della Sera.
Un’azienda – aggiunge Gianpiero Calzolari – che ha già stanziato 300 milioni di euro di investimenti, risorse che verranno usate in discontinuità con il passato, caratterizzato molto dalle acquisizioni, “per cui ci focalizzeremo sulla produzione dei nostri stabilimenti più importanti”.
L’ASSO.LA.C. è invece una società Cooperativa Agricola tutta calabrese, che aggrega 56 soci produttori di latte vaccino, le cui aziende sono dislocate su quattro province calabresi: Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia, interessando quasi il 75% del territorio regionale. Un esempio concreto di efficienza, innovazione, managerialità, e capacità di stare sul mercato con pari dignità rispetto alle altre realtà industriali simili del resto del Paese.
Pensate che ogni giorno vengono mediamente conferiti alla Cooperativa di Castrovillari oltre 1.400 ettolitri di latte, provenienti da circa 9.000 vacche degli associati, prodotto che viene trasformato per l’85% in Calabria e il 15% fuori Regione. Gli oltre 50 milioni di litri di latte crudo annui raccolti e conferiti rappresentano circa il 70% delle consegne regionali di latte bovino e il 3,7% delle consegne di latte bovino nel mezzogiorno, isole comprese.
Badate bene, parliamo di una Cooperativa che è stabilmente al quarto posto nel meridione, isole comprese, per i volumi di latte consegnato a primi acquirenti autorizzati. Ma questo giustifica ampiamente bene il perché della scelta del Quirinale, e il perché il Capo dello Stato abbia scelto quest’anno, dopo quello di Reggio Emilia un anno fa, il distretto industriale della Sibaritide.
Attraverso un sistema di filiera stabilmente organizzato- spiegano i vertici di ASSO.LA.C.- la Cooperativa conferisce gran parte della produzione disponibile al gruppo Granlatte-Granarolo, primo gruppo lattiero caseario italiano.
Ma c’è di più. L’ASSO.LA.C. è socia della Granlatte soc. coop. agricola, a cui conferisce circa il 6% del totale del latte gestito nel territorio nazionale, mentre la Calabria rappresenta una delle prime regioni d’Italia come apporto di materia prima del gruppo.
Lo stabilimento di Castrovillari che il Capo dello Stato visiterà domattina è specializzato nella produzione di latte UHT, latte fresco oltre a ricotta e caciocavallo dop. Insomma, il trionfo della cultura casearia calabrese e delle migliori produzioni gastronomiche di questa terra.
Grazie Presidente per questo segnale di speranza. Per questa visita che guarda al futuro. Per questa ennesima attestazione di amicizia che lei regala da sempre alla terra e alla gente di Calabria. Ne abbiamo bisogno.
Ci sono ancora troppe cose che da queste parti ancora non vanno per come dovrebbero, ma lei che dopo Reggio Emilia sceglie la Piana di Sibari per esaltare la Festa del Lavoro e delle imprese, ha superato ogni nostra possibile immaginazione. Mi creda, la sua oggi diventa per tutti noi una testimonianza di fede, che nessun altro avrebbe mai potuto offrire e regalare ad una terra ancora così lontana da tutto e da tutti. Per questo le diciamo, Grazie Presidente. Non è vero che qui tutto è mafia, e se lei domani torna in Calabria è la conferma che forse abbiamo ragione anche noi. (pn)