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Rosella Cerra

È nato il Coordinamento regionale per l’Energia Equa

Nei giorni scorsi, a Lamezia Terme, si è costituito il Coordinamento Regionale per l’Energia Equa, «un insieme di attivisti, sindaci, docenti, parti sociali e rappresentanti delle istituzioni che non ci stanno a pagare di più l’energia al Sud rispetto al Nord».

Il Coordinamento, infatti, è nato in occasione della presentazione – nella Sala Napolitano di Lamezia Terme, il cui sindaco, Paolo Mascaro, ha abbracciato e sostenuto fin da subito la causa – della petizione Perché al Sud paghiamo di più? Abbattiamo il Fattore Omega, la sanzione sull’energia, lanciata da Rosella Cerra su Change.org, che ha illustrato la petizione e delineato il ruolo e lo scopo del Coordinamento: «la petizione rappresenta solo il punto di inizio di una azione più ampia che coinvolga non solo i sindaci, le aziende e le associazioni di categoria, ma tutti gli utenti e questo può avvenire con un coordinamento regionale che oltre a raccogliere le varie istanze, si faccia promotore di proposte sui vari temi energetici, dal caro bolletta, all’energia idroelettrica, alla politica dell’energia a km zero per abbattere i costi sia economici che ambientali del trasporto di energia, atteso che la Calabria produce molta più energia del proprio fabbisogno».

E proprio sul Fattore Omega, Rosella Cerra ha informato che la senatrice Silvana Abate del Movimento 5 Stelle, ha depositato un emendamento al Decreto Semplificazioni per l’abbattimento del Fattore Omega, mentre la deputata di Fratelli D’ItaliaWanda Ferro, ha presentato una interrogazione parlamentare che, riprendendo i temi esposti nella petizione della Cerra, chiede ai Ministri competenti “quali urgenti provvedimenti” intendano intraprendere in merito.

L’assessore comunale, Luisa Vaccaro, ha informato i presenti dell’adesione del comune di Lamezia Terme tramite appunto, la sottoscrizione della petizione in merito alla sanzione definita “Fattore Omega” che ha, proprio in Calabria, il valore più alto pari a 51,86 euro per ogni MWh, seguita dalla Sicilia con 39,96 mentre in Veneto è il più basso con 12,36 €/MWh ed in Lombardia è di 13.89 €/Mwh. Eppure la Regione calabrese ha il paradosso di produrre molta più energia di quella che consuma, inserendo l’eccesso nel circuito nazionale.

Vincenzo D’Agostino, fondatore e Ad di Omnia Energia Spa, azienda fornitrice di energia elettrica, ha lanciato una proposta per regolamentare diversamente, a livello nazionale, il pagamento dell’imposta erariale sull’energia elettrica, ossia di non far più pagare l’imposta erariale sui prelievi di Energia elettrica ma farla pagare direttamente ai produttori che la immettono in rete. L’imposta erariale incassata da parte dello stato deve essere utilizzata nel territorio ove si produce l’energia elettrica.

Il sindaco di Zambrone, Corrado L’Andolina, invece, ha denunciato come il debito dei comuni nei confronti delle aziende fornitrici venga fatto lievitare dalle società di recupero credito fino a raggiungere cifre anche il triplo del debito originario, portando enti pubblici e privati al collasso.

Le conclusioni sono state a cura di Anna Mancini, presidente dell’Associazione Caduceo, che ha evidenziato la necessità di porre fine alle condotte prevaricanti che si registrano nella gestione energetica, sia in termini di fattore Omega, riguardante, al momento Enti pubblici ed imprese, sia in termini di gravosità degli oneri di sistema e di trasporto applicati sulle fatture e che penalizzano anche i singoli cittadini.

Soddisfazione è stata espressa da Paolo Spadafora, referente regionale del Movimento 24 Agosto – Equità Territoriale, che, in un post su Facebook, ha ribadito come il Movimento abbia «contribuito con forza alla nascita del Coordinamento Regionale per l’energia Equa con i suoi delegati Cinzia Lamberti, Vincenzo D’Agostino, Cataldo Capalbo e Antonio Talarico».

«Per noi – continua il post su Facebook – un’altra battaglia di equità territoriale che è uscita fuori dai nostri tavoli tematici di studio regionali, in particolare nel tavolo ambiente». (gsp)