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Emergenza cinghiali, Coldiretti: Regione renda esecutiva la delibera proposta da noi a luglio scorso

Emergenza cinghiali, Coldiretti: Regione renda esecutiva la delibera proposta da noi a luglio scorso

Coldiretti Calabria ha chiesto alla Regione di rendere esecutiva dei contenuti della delibera 314 del 21 luglio 2021 “Determinazioni in ordine alle procedure di controllo dell’emergenza cinghiali”che «consente la semplificazione per il contenimento e controllo dei cinghiali sia in ambito agricolo che urbano».

La delibera, infatti, è stata presentata da Coldiretti alla Giunta Regionale di allora, in occasione della manifestazione dell’8 luglio davanti la cittadella Regionale e, per l’Associazione, la semplificazione per il contenimento e controllo dei cinghiali «sarebbe già  un passo avanti importante nella possibilità di svolgere un’azione tempestiva ed efficace nel controllo della fauna selvatica, in una fase  delicata della campagna agraria».

Intanto, una nutrita delegazione di agricoltori e cittadini calabresi ha partecipato a Roma al blitz di agricoltori, allevatori, pastori e cittadini da diverse regioni contro l’invasione dei cinghiali per chiedere di fermare una calamità che diffonde la peste suina, distrugge i raccolti, aggredisce gli animali, assedia le stalle e causa incidenti stradali con morti e feriti, anche recenti.

«Un pericolo concreto nelle campagne – ha spiegato Coldiretti – ma anche all’interno dei centri urbani per cittadini e turisti con un danno incalcolabile per l’immagine nel mondo proprio alla ripresa della stagione turistica. In Calabria si stima che sono trecentomila i cinghiali che stanno facendo perdere ettari coltivati, mettendo a rischio la nostra capacità produttiva in un momento peraltro delicato a causa della guerra in Ucraina».

«È paradossale – ha stigmatizzato Coldiretti Calabria – che con i costi fuori controllo noi dobbiamo spendere di più per coltivare e il raccolto ci vien distrutto dai selvatici. Ma ci sono anche agricoltori che hanno addirittura perso la vita a causa dei cinghiali e in un Paese normale ciò non dovrebbe essere possibile».

Intanto, Coldiretti ha assicuro che «non molleremo» e che «senza interventi sono già programmate altre azioni». (rrm)