I segretari generali di Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil Cosenza, rispettivamente Antonio Pisani, Giovambattista Nicoletti e Antonio De Gregorio, hanno denunciato come «gli ottanta lavoratori del Consorzio di Bonifica dei Bacini Meridionali del Cosentino, e le loro famiglie, continuano a subire gli effetti del blocco dei pagamenti, fermi ormai allo scorso luglio».
«Distacco dell’energia elettrica – hanno spiegato – sospensione delle linee di credito e, soprattutto per le famiglie monoreddito, avvio di procedure di pignoramento di immobili acquistati con mutui ipotecari, anche quelli accesi con la stessa banca. Addirittura, difficoltà a potersi permettere la normale spesa alimentare quotidiana. La situazione è precipitata, per puro caso, all’indomani dell’approvazione e pubblicazione della legge che ha istituito il Consorzio di Bonifica Unico della Calabria».
«Come sindacato abbiamo la sensazione che la Banca Tesoreria del Consorzio – hanno ricordato –, con un comportamento che stride fortemente con lo spirito del credito cooperativistico, attui una azione conservativa impropria su risorse finanziarie, trasferite e trasferibili da parte dell’Unione Europea-Stato-Regione, vincolate per natura e destinazione anche per l’erogazione di salari e stipendi (operai forestali, consortili ed ex ARSSA). Inoltre, a causa del blocco, tutta l’attività consortile risulta paralizzata, con conseguenze disastrose sulle opere di competenza, dighe, vasche di accumulo, impianti di irrigazione e, non per ultimi, canali e fossi di scolo; venendo così meno agli obblighi istituzionali di prevenzione del rischio idrogeologico e tutela del territorio, soprattutto in considerazione degli eventi climatici che contraddistinguono la stagione invernale».
«Nonostante il Commissario Straordinario del Consorzio – hanno proseguito i sindacalisti – abbia avviato le procedure di legge nei confronti della Banca per lo sblocco delle risorse, e siano stati attivati numerosi tavoli di concertazione con la Regione, proprietaria delle opere di bonifica, riteniamo di assoluta urgenza non lasciare soli i lavoratori. Occorrono, da subito, risposte per dare immediato sollievo a decine di lavoratori e famiglie che si trovano con l’acqua alla gola».
«Come organizzazioni sindacali – hanno concluso – avendo già proclamato lo stato di agitazione, di fronte ad una situazione senza precedenti, oltre a sensibilizzare ancora una volta l’intervento fattivo ed immediato della Regione e del Prefetto di Cosenza Ciaramella, valuteremo l’ipotesi di segnalare la vicenda all’Organo di Vigilanza in seno alla Banca d’Italia, riservandoci di attivare mobilitazioni a sostegno delle lavoratrici e dei lavoratori». (rcs)