Il 1° aprile è in programma il convegno nazionale Le acque sotterranee: salvaguardia e gestione adattiva della risorsa, organizzato dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG), dalla Fondazione Centro Studi del CNG, dall’Ordine dei Geologi della Calabria e dall’UniCal-DiBEST, in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.
Nel corso del convegno, che si svolgerà all’Università della Calabria, «saranno analizzati gli aspetti tecnico-scientifici e pianificatori per la gestione della risorsa idrica, alla luce dei sempre più ricorrenti eventi estremi. In tale occasione, molti saranno gli spunti di analisi sugli scenari climatici – in una regione, come il bacino del mediterraneo, particolarmente colpita dagli effetti dei cambiamenti climatici che si ripercuotono anche sulle risorse idriche – attraverso l’analisi degli strumenti pianificatori e la proposta di soluzioni per una gestione adattiva della risorsa, anche in relazione alle misure di contrasto su Scala Nazionale (come quelle previste dal PNRR)», ha spiegato il presidente dell’Ordine dei Geologi della Calabria, Giulio Iovine.
Il 22 marzo si celebra la Giornata Mondiale dell’Acqua, The World Water Day, istituita dalle Nazioni Unite nel 1992 e prevista all’interno delle direttive dell’Agenda 21, come risultato della Conferenza di Rio. Ogni anno, durante la Giornata Mondiale dell’Acqua, viene scelto un tema di approfondimento su cui vengono incentrate tutte le attività celebrative. Per quest’anno, la scelta tematica ricade su Acque sotterranee – rendere visibile l’invisibile. L’obiettivo è porre l’accento sulle criticità relative alla scarsità della risorsa idrica, un bene prezioso che, a causa dei cambiamenti climatici, rischia di essere minacciato dalla siccità.
L’Italia, nel 2015, con i suoi 9,48 Mld di metri cubi di prelievo d’acqua, pari a 156 metri cubi annui pro capite, è risultato il paese Europeo con il maggior prelievo per l’approvvigionamento idropotabile (fonte Istat). Analizzando alcuni indicatori ISPRA, relativi al prelievo per uso civile (2018 Fonte Elaborazione ISPRA su dati ISTAT), l’approvvigionamento avviene prevalentemente da acque sotterranee (84,8%) e, in alcune regioni come la Valle d’Aosta e l’Umbria, quello per uso civile deriva totalmente da esse.
Gli scenari climatici, che annunciano eventi siccitosi sempre più frequenti, impongono una politica adattiva efficace nell’uso della risorsa idrica, che permetta di preservare le acque (soprattutto quelle più preziose, come quelle sotterranee), nei periodi umidi e di utilizzarle, in misura sostenibile, nei momenti di necessità. Sulla questione è intervenuto anche il Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi, Arcangelo Francesco Violo, dichiarando «Il Consiglio Nazionale dei Geologi propone da tempo, per la salvaguardia e corretta gestione di tale preziosa risorsa, interventi strutturali e non strutturali sul territorio, valorizzazione e riorganizzazione delle strutture pubbliche, ma soprattutto conoscenza e prevenzione a tutto campo».
«L’esperienza derivante dalla pratica professionale quotidiana e dal confronto con il complesso ed eterogeneo assetto idrogeologico del territorio italiano è, infatti – ha concluso – fondamentale per affinare il sistema di monitoraggio delle risorse idriche sotterranee, consentendo di implementare l’elemento conoscitivo che risulta basilare ai fini di una corretta pianificazione e di un uso sostenibile della risorsa». (rrm)