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Granata (Confagricoltura CS): L'obiettivo è produrre meglio e con meno sprechi

Granata (Confagricoltura CS): L’obiettivo è produrre meglio e con meno sprechi

«Il nostro obiettivo è di produrre meglio, con meno sprechi, utilizzando i mezzi a disposizione oggi, quindi si all’innovazione ma senza tuttavia trascurare le tipicità». È quanto ha dichiarato Paola Granata, presidente di Confagricoltura Cosenza, nel corso del focus sul tema Innovazione e Sostenibilità. La sfida allo spreco alimentare, svoltosi all’Archivio di Stato di Cosenza.

Un evento in cui si è espressa la volontà, da parte della dirigenza dell’Unione Provinciale degli Agricoltori, di farsi portavoce degli interrogativi che il comparto agricolo deve affrontare riguardo la sostenibilità produttiva in un futuro molto prossimo, fra digitalizzazione e aumento demografico della popolazione.

Un’iniziativa realizzata con la condivisione della Camera di Commercio di Cosenza iniziata con i saluti del Direttore dell’Archivio di Stato Raffaele Traettino, che ha commentato i documenti relativi alla mostra documentale della provincia di Cosenza dal XIX al XX secolo, per l’occasione esposti al pubblico.

Oltre alla presidente Granata, hanno partecipato  il Presidente della CCIAA di Cosenza Klaus Algieri, il docente di Politiche agrarie e sviluppo rurale dell’Università di Bologna Luca Falasconi, il Commissario Arsac Fulvia Caligiuri, la docente di Chimica generale ed inorganica dell’Università della Calabria Donatella Armentano.

Nel suo intervento, il presidente Algieri ha commentato una serie di dati relativi allo spreco alimentare, in Italia e nel mondo.

«La Camera di Commercio di Cosenza – ha detto Algieri – ha aderito all’Agenda dell’Onu per lo sviluppo sostenibile, per cui da parte nostra c’è grande attenzione all’argomento. Confagricoltura ha posto un tema molto importante che tutti noi dobbiamo affrontare con serietà e cooperazione».

«La nostra è l’associazione datoriale più datata e leggere nomi di soci in quei documenti ha un grande valore per noi – ha detto la Presidente Paola Granata–.  I numeri sono ovviamente cambiati, ma parliamo di aziende importanti che hanno continuato a credere nell’agricoltura. Si va verso un mercato sempre più esigente».

«Secondo i dati FAO – ha spiegato Luca Falasconi – attualmente produciamo cibo per 12 miliardi di persone anche se siamo 8 miliardi. La situazione, con le dovute proporzioni, non è diversa per l’Italia. Ciò significa che c’è un eccesso di cibo disponibile sia a livello mondiale che nazionale che, poiché non necessario, viene sprecato. Produrre in eccesso significa provocare un impatto ambientale maggiore. Consideriamo inoltre che l’aumento dei costi di produzione non viene coperto dalle vendite, che sono inferiori all’offerta e, anzi, a volte viene aggravato dai costi di smaltimento».

«Più che aumentare la produzione quindi – ha concluso – è necessario aumentare la produttività, cioè l’efficienza dei mezzi di produzione per migliorare il prodotto, non dal punto di vista quantitativo ma qualitativo».

«Lo spreco si può ridurre con una corretta differenziazione degli scarti che può diventare compost organico e quindi fertilizzante naturale. Addirittura può essere utilizzato come metano, gas che viene prodotto nel processo organico, e in questa trasformazione ha dato un contributo anche l’Università della Calabria. La risposta allo spreco è saper sfruttare quello che abbiamo, puntare sulla qualità dei nostri prodotti e sulle buone pratiche», ha detto la prof.ssa Armentano.

Appoggio totale da parte dell’Arsac è stato espresso dal neo commissario Fulvia Caligiuri, che ha insistito sulla cooperazione fra enti e mondo produttivo, puntualizzando inoltre come la necessità dei contributi europei condizioni la produzione e il mercato, italiano e europeo, penalizzando la varietà dei prodotti.

Conclusioni affidate alla Presidente Paola Granata: «La nostra idea era di andare oltre, e oggi ci siamo riusciti. Abbiamo iniziato un percorso virtuoso. Far dialogare enti diversi può rappresentare un utile supporto: agli agricoltori, alla produzione, al riciclo ed anche ai destinatari finali. Guardiamo al futuro attivando collaborazioni che fanno bene al territorio».

L’impegno etico, oltre che culturale, è stato confermato anche dalla presenza di una postazione dell’Unicef a cura del comitato provinciale di Cosenza.  (rcs)