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I Bronzi conquistano l'Ungheria

I Bronzi conquistano l’Ungheria

I Bronzi di Riace hanno conquistato l’Ungheria, grazie al progetto dell’AiCs per l’Ungheria, guidata dal capo delegazione Giovanni Colosimo, che ha permesso alle due opere, seppur virtualmente, di arrivare nelle Scuole e nelle Università.

«L’obiettivo primario era portare, anche se virtualmente – ha spiegato Colosimo –, queste due grandi opere, simboli non solo di Riace e della città di Reggio Calabria, ma di tutta la regione, dallo straordinario passato artistico, ad oltre 2.000 km, giunte a noi dopo oltre 2.000 anni, aveva il potere di analogia e soprattutto la volontà di attrarre i giovani a visitare il Museo Archeologico di Reggio Calabria, dove sono custodite due delle cinque opere di origine greca, presenti al mondo».

«Un progetto ambizioso – ha spiegato ancora – che pian piano si delineava grazie alla concessione del Direttore del Museo Archeologico Carmelo Malacrino, che ci permetteva di realizzare un video nel Museo, con la collaborazione scientifica del dr. Giacomo Maria Oliva. Il programma veniva poi illustrato, con l’aiuto del video e di materiale di studio, agli istituti e università che venivano coinvolti nel progetto».

«I 7 licei e 3 università coinvolti – ha proseguito –  potevano godere dell’intervento del dott. Oliva, fatto giungere in Ungheria, il quale illustrava in maniera affascinante e coinvolgente, la storia millenaria e lo splendore delle antiche civiltà della Magna Grecia. Il dr Oliva ha messo in evidenza l’importanza del Museo Nazionale di Reggio Calabria che, oltre a custodire le testimonianze delle antichità della Magna Grecia e delle sue città scomparse, ha fatto notare come il Museo è unico al mondo perché possiede la più numerosa raccolta di bronzi greci del V secolo a.C., oltre alle due statue, infatti, sono presenti due teste del medesimo secolo di cui quella del cosiddetto “Filosofo” che è il primo ritratto di arte greca fino ad oggi conosciuto».

«Oltre ad illustrare i Bronzi – ha detto ancora il capo delegazione – dal punto di vista storico artistico mettendo in evidenza gli aspetti dello stile severo (statua A) e classico (statua B), ha riportato le novità degli ultimi studi di archeometria, frutto di anni di ricerca da parte degli specialisti del settore, ognuno per le varie competenze, mettendo da parte tutte le congetture e le interpretazioni sull’identificazione dei personaggi, più o meno fantasiose, purtroppo sempre più numerose, ma che  nulla hanno di scientificoSarebbe impegnativo riepilogare il CV del dr Oliva, ci si limita nel dire che è stato responsabile della Biblioteca del Museo Nazionale e dei Servizi Educativi, con i suoi 40 anni di attività presso il Museo Nazionale ha guidato alla visita dei Bronzi le più illustri personalità del mondo, oggi è Direttore del Museo Diocesano  di Gerace e Docente di Storia dell’Archeologia della Calabria presso l’Università per Stranieri di RC».

Nell’Aula Magna della stupenda Università “Debreceni Egyetem” nella città Debrecen risalente al 1538, con gli studenti della sezione di italianistica, diretta dal Prof. Pete Laszlo ed altri quattro licei del centro “Csokonai Gimnazium, Toth Arpad Gimnazium, Ady Endre Gimnazium, Svetics Gimnazium”, coadiuvati dal prof. Luca Balduccio, erano presenti oltre 250 studenti, il Console Onorario dr. Roberto Sarciá, docenti, professori e invitati esterni.

Una giornata importante per gli studenti, che l’Università ha subito voluto riconoscerci con il dono di oggetti ricordo e la pubblicazione di un articolo dedicato al lavoro di AiCS ed alla sapiente illustrazione del dott. Oliva, redatto sul sito ufficiale dell’ateneo. Il giorno seguente, veniva annotata un’altra importante pagina di questa bellissima esperienza, con la conferenza presso l’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, dove venivamo ricevuti ed ospitati dal sempre attento e disponibile Direttore Gabriele La Posta, che da subito abbracciava l’idea progettuale di G. Colosimo. Anche qui si aveva modo di rivedere e accogliere l’Università Elte, la più importante in Ungheria, l’Università “Pázmány Péter Catholic”, due licei del centro “Szent Angela Gimnazium, Szent Laszlo Gimnazium) ed uno “Jozsef Attila” dalla città di Monor, tra questi,  alcuni studenti hanno espresso il desiderio di recarsi nella città di Reggio per frequentare il corso di studi presso l’Unversità per Stranieri.

Il direttore La Posta è un dirigente diplomatico di vasta cultura che in pochi minuti ha presentato un quadro nitido della Magna Grecia introducendo l’argomento su i Bronzi nel 50° anniversario del rinvenimento.

Sia nella prima che nella seconda giornata gli interventi e le richieste di chiarimenti da parte di giovani studenti e docenti, dopo la relazione del dr Oliva, sono stati numerosi destando ulteriore interesse alla conoscenza delle opere. La nudità è quella eroica, che costituisce il vero messaggio che l’artista ha voluto trasmettere e che è giunto fino a noi, l’esatto contrario del “sex symbol”! Certo, ha concluso Oliva, molti ancora sono i quesiti che ci poniamo su queste due grandiose opere realizzate con il metodo diretto nella vasta area dell’Argolide, del resto il fascino sta anche nel mistero che essi si portano dietro. 

Il Presidente Nazionale AiCS Dr. Bruno Molea, non potendo essere presente per altri impegni istituzionali, ha inviato un messaggio agli intervenuti: «oggi grazie ad AiCS Ungheria, ripercorrerete la storia dei Bronzi che significa conoscere il Mediterraneo e le origini della nostra cultura. AiCS si rivolge soprattutto ai giovani, perché a loro guardiamo per la costruzione armoniosa di una cittadinanza attiva e partecipata, senza barriere, che creda nel dialogo e nella conoscenza come strumenti di pace, auguro un viaggio ideale a Riace, da tempo terra di accoglienza e di dialogo internazionale». 

«Con il rammarico – viene spiegato in una nota – di non aver potuto beneficiare della importante collaborazione della Regione Calabria, il C. Delegazione, malgrado ciò, sostiene la tesi che ogni progetto in favore delle nuove generazioni, soprattutto quando all’estero si decide di intraprendere corsi di lingua e cultura italiana, non può che aumentare lo stimolo a lavorare per loro. Per cui, esportare la nostra storia in un Paese come l’Ungheria, in cui la cultura occupa il primo interesse nei giovani, che riempiono settimanalmente musei e teatri, rende doppiamente fieri».  

«Difatti, sia l’Università di Debrecen quanto l’IIC di Budapest – conclude la nota – che prospettano da sempre programmi di interesse culturale, non esitavano ad accogliere un evento che già di per sé rappresentava un importante avvenimento, con la partecipazione di un nome così prestigioso come quello del dott Oliva. Colosimo conclude dicendo che, questo rappresentava uno dei tanti progetti che, con la Delegazione AiCS, riteneva appropriato e utile da sottoporre all’attenzione di scuole e università, come tanti altri a venire». (rrm)