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I dieci anni del Festival del Diritto e della Letteratura

I dieci anni del Festival del Diritto e della Letteratura

di CATERINA RESTUCCIAUn vero compleanno speciale per la cultura, sono esattamente dieci anni di vita e di lavoro sociale.

Uno vale uno? È questo il tema ed anche lo slogan che ha legato le giornate intense del Festival del Diritto e della Letteratura, che da dieci anni coinvolge le istituzioni scolastiche del territorio calabrese e numerosi personaggi afferenti da diversi ambienti. 

Dall’idea e dal progetto del giudice Antonio Salvati si è arrivati ad un consolidamento di un ventaglio di eventi, fortemente intrecciati, che porta in campo ogni tipo di società, da quella scolastica e accademica a quella socialmente e professionalmente impegnata in ogni direzione.

Una macchina organizzativa che ha il cuore nel Digies (Dipartimento Giurisprudenza Economia Scienze Umane) e che si amplifica con gli interventi e di decine di altri Enti: Città Metropolitana di Reggio Calabria, Ordine degli Avvocati di Palmi, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Università degli Studi Mediterranea e dei numerosi Comuni aderenti, solo per citarne alcuni.

In tre tappe fondamentali si è svolto l’appuntamento annuale quale momento di discussione e confronto molto coinvolgente, a proporsi sono state numerose scuole per l’acquisizione di nuovi linguaggi e prospettive diverse, con lo scopo di leggere insieme uno dei temi più urgenti della società attuale: libertà e democrazia.

A scandire il calendario sono state quattro giornate di incontro di notevole spessore, dal 19 aprile al 22 dello stesso, che ha visto, in sede extra cattedra, numerosi professionisti e studenti coinvolti nei dibattiti aperti alle tematiche specifiche di ogni relazione presentata.

Vivaci gli step del Festival “On the road/school”, che hanno visto protagonisti gli studenti uditori nelle diverse scuole. L’agenda in tal senso ha registrato gli incontri e le relazioni trattate su un territorio più ampio, dal convegno tenuto dal Prof. Mazza a quelli tenuti dal Professor Francesco Adornato, Università di Macerata, e dalla Prof.ssa Maria Teresa Carbone, Università della Magna Graecia di Catanzaro.

A Laureana di Borrello, nella storica e spettacolare chiesa di Sant’Antonio, a distinguersi e trattare dell’arte come strumento di denuncia e di riflessione con Banksy è stato il prof. Mazza, Docente dell’Università di Cassino, che ha anche dialogato a lungo con gli studenti dell’Istituto d’Istruzione R. Piria di Rosarno e Laureana di Borrello, accompagnati dalle Prof.sse Grace D’Agata, Rosetta Messina, Domenica Zerbi.

I lavori, introdotti dalla docente Eleonora Contartese, portando i saluti istituzionali della Dirigente Prof.ssa Mariarosaria Russo, si sono articolati con i saluti e gli interventi del Sindaco Avv. Morano, del Parroco Don Fortunato Sciglitano, dell’Avv. Giuseppe Barillà. Lo step “On the road” non poteva non essere, inoltre, accompagnato dalla vigile presenza del Maestro Maurizio Managò, per l’Orchestra Giovanile di Laureana di Borrello, che per l’occasione ha voluto due giovani flautisti del Conservatorio Cilea di Reggio Calabria, Giada Caridi e Andrea Catalano.

Il programma del nutrito Festival nella prima fase di aprile, inoltre, ha prodotto un momento singolare oltreché originale, ossia un processo simulato contro i Social, nell’ambiente dell’aula bunker di Palmi, assegnando il compito dell’accusa a Dario Vergassola e quello della difesa al tiktoker Usso96. Il processo a chiusura ha assolto i Social con le debite motivazioni.

Costantemente presente nei passaggi più salienti della kermesse ovviamente il Primo Cittadino Palmese, Giuseppe Ranuccio, che ha sempre accolto ospiti e relatori con grande entusiasmo.

La conclusione di un itinerario così intenso e ricco avverrà il 27 maggio presso il Teatro Manfroce in Palmi con la partecipazione tanto attesa di uno dei personaggi più poliedrici del panorama culturale mondiale: Moni Ovadia(cr)