;
Il Comitato Civico: Durante scavi a Piazza De Nava riaffiorano resti, di chi sono?

Il Comitato Civico: Durante scavi a Piazza De Nava riaffiorano resti, di chi sono?

Il Comitato Civico per la tutela e il restauro conservativo di Piazza De Nava di Reggio Calabria è intervenuto in merito ai resti riaffiorati durante gli scavi a Piazza De Nava, davanti al Museo Archeologico.

«Di cosa si tratta? – chiede il Comitato –. Vestigia di un qualcosa di antico e importante dal punto di vista archeologico o più banalmente qualche vecchia costruzione di nessuna importanza storica? Necessiterà obbligatoriamente effettuare le opportune analisi. Chi le dovrà fare? La Soprintendenza, naturalmente».

«Ma è la stessa Soprintendenza che, poco più di sette giorni fa – ha ricordato – così si è espressa: “Considerata la tipologia dei lavori e l’entità degli scavi e dei movimenti terra previsti, non risulta necessario procedere all’esecuzione di carotaggi, prospezioni geofisiche né saggi archeologici preventivi”. La stessa Soprintendenza che ha negato lo status di insieme a piazza De Nava valutando i suoi costituenti singolarmente e quindi negando loro la dignità di componenti di un disegno architettonico».

«La stessa Soprintendenza – continua il Comitato – che aveva affermato essere sufficiente usare la pietra dei pilastrini come pavimentazione della piazza per salvaguardare l’identità dei luoghi. La stessa Soprintendenza che, resasi conto dell’assurdità di questa impostazione, ha cambiato idea, assegnando ai pilastrini il rango di “paracarri” (testuale da progetto esecutivo) nelle strade limitrofe. La stessa Soprintendenza che nel suo progetto definitivo sulla piazza usa il termine “demolizione” in contrasto con la propria mission di tutela e restauro».

«È questa Soprintendenza – ha evidenziato il Comitato – che dovrebbe osservare e valutare i lavori, decidere se distruggere quanto affiorato perché di nessuna importanza o bloccare sine die i lavori per effettuare gli accertamenti che lei stessa ha deciso di non fare prima dell’apertura del cantiere. Possiamo noi reggini riporre la nostra fiducia in un’Istituzione che opera in maniera autoreferenziale e, come dimostrato fin ora (vedi Corso Garibaldi, Lido Comunale, Teatro Siracusa, ecc. ecc.), non certo immune da critiche? Cosa succederà ora? Cosa dirà o farà il sindaco f.f.? Quello stesso sindaco che ha tenuto un atteggiamento prono e succube a un’Istituzione che sembra aver tradito la sua mission e che, pur di difenderne l’operato, ha più volte dato false informazioni alla città peraltro non rispettando i deliberata del Consiglio Comunale del 31 gennaio del 2022?».

«Chi dovrà rispondere a queste legittime domande? – conclude la nota –. Come sanare il vulnus democratico rappresentato da un controllore destinato a controllare il suo stesso operato?». (rrc)