Il Comitato Ponte Subito ha evidenziato come «realizzare il Ponte sullo Stretto è, adesso, anche dovere morale in ricordo di Berlusconi», che poi dovrà essere intitolato a lui.
«La sua morte adesso impegna ulteriormente e responsabilizza tutta la classe politica del Paese a realizzare questa grande opera strategica anche come dovere morale in ricordo e in memoria di un grande uomo e un grande Statista – si legge nella nota –. Nonostante le feroci opposizioni dell’epoca, Berlusconi riuscì a finanziare, appaltare e approvare la progettazione definitiva del Ponte sullo Stretto, lasciando in eredità ai successori un iter già completato. Se oggi Salvini conta di iniziare i lavori entro un anno, è proprio grazie all’enorme mole di lavoro pluriennale già realizzata da Berlusconi quando ha governato l’Italia tra 2001 e 2006 e poi tra 2008 e 2011».
Il Comitato Ponte Subito ha aggiunto che «sarebbe doveroso poi, intitolare il Ponte sullo Stretto proprio a Silvio Berlusconi. Non solo una corretta celebrazione a chi tanto si è battuto per il Ponte, ma anche un giusto riconoscimento all’importanza di quest’uomo straordinario nella storia politica recente dell’Italia con l’intitolazione della grande opera più importante in assoluto, e una straordinaria vetrina turistica e promozionale a livello internazionale, dove Berlusconi era molto conosciuto e apprezzato anche oltre i confini europei, come possiamo vedere in queste ore dai messaggi di cordoglio che arrivano da ogni angolo del mondo».
«I Paesi agli antipodi, siano Usa e Israele, Regno Unito e Turchia o addirittura Russia e Cina – ha concluso il Comitato – hanno testimoniato all’Italia messaggi di lutto e cordoglio proprio per la scomparsa del Cavaliere che con le sue straordinarie relazioni internazionali si è sempre fatto apprezzare in tutto il mondo». (rrc)