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Il consigliere Lo Schiavo: Mia proposta di legge su Cooperative di Comunità ferma da 15 mesi

Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo ha denunciato come la sua proposta di legge sulle Cooperative di Comunità è ferma da 15 mesi, oltre al fatto che «non è mai arrivata in Terza commissione».

«Ci sono esperienze virtuose – ha detto – che si vanno replicando senza soluzione di continuità in tutta Italia. Forme di imprenditorialità associata e dal basso che spesso sopperiscono alla carenza di servizi territoriali, specie in materia di trasporti, servizi sociali e di assistenza, energia pulita, gestione dei beni culturali, dell’impiantistica sportiva e quant’altro. Forme d’impresa a carattere mutualistico che hanno il grande pregio di contrastare, direttamente e indirettamente, l’impoverimento e lo spopolamento dei centri minori e di favorire il recupero delle aree più degradate dei centri urbani».

«Mi riferisco alle Cooperative di comunità – ha spiegato Lo Schiavo –, modelli di innovazione sociale in cui i cittadini si organizzano per essere produttori e fruitori di beni o servizi, favorendo sinergie, occasioni di crescita e coesione all’interno del loro contesto di vita. E mentre in tutta Italia prende sempre più forma questo tipo d’impresa, con le rispettive legislazioni locali che sono intervenute per renderle organiche al tessuto produttivo e sociale, la Regione Calabria ancora una volta resta colpevolmente a guardare e si dimostra incapace di determinarsi, lasciando quanti si approcciano a tali attività nell’indeterminatezza».

«Eppure, non posso non segnalare, dal 4 aprile del 2022 – quindi da ben 15 mesi – giace nella segreteria dell’Assemblea regionale la mia Proposta di legge n. 52 sulla “Disciplina delle Cooperative di comunità”. Proposta che, si stenterà a credere, in tutto questo tempo non solo non è approdata alla discussione in aula ma non è neppure passata dalla Commissione competente per l’esame preliminare. In particolare, dalla Terza commissione Sanità, attività sociali, culturali e formative, alla quale è stata assegnata – ha detto ancora –. Tale proposta, peraltro sostenuta e caldeggiata dalla principale confederazione del settore, ha trovato la positiva accoglienza delle organizzazioni di rappresentanza, di importanti istituzioni del mondo culturale, del mondo del terzo settore e finanche della Chiesa. Desta quindi stupore il fatto che, mentre le Commissioni e il Consiglio macinano proposte legislative a ciclo continuo, in larga parte provenienti dalla Giunta o dagli scranni della maggioranza, in ben 15 mesi non si sia trovato il tempo e il modo di calendarizzare la discussione su tale norma».

«Non posso quindi non segnalare – ha concluso – ai tanti che dal Terzo settore mi chiedono notizie sull’iter legislativo della Proposta di legge, tale incomprensibile atteggiamento di indifferenza. Mi auguro, allora, possa finalmente prevalere il buonsenso e che la proposta possa finalmente essere discussa. Se questo non dovesse avvenire non mi resterà che prendere atto di un ostruzionismo che non è a mio danno, ma dei tanti cittadini calabresi che credono nello strumento della cooperazione come arma per combattere lo spopolamento delle aree interne». (rrc)