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Giuseppe Passarino

Il docente Unical Giuseppe Passarino è il nuovo presidente dei genetisti italiani

di FRANCO BARTUCCI – Il prof. Giuseppe Passarino, docente di Genetica, direttore del Dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra (Dibest) dell’UniCal, è il nuovo presidente dei genetisti italiani.

È stato eletto dal vertice dell’Associazione Genetica Italiana (Agi), la cui assemblea si è svolta nei giorni scorsi a Cortona (Arezzo). Il neo presidente, che assumerà la carica a partire dal gennaio 2024 per la durata di un triennio, sarà chiamato a coordinare e valorizzare i diversi contributi che arriveranno dai genetisti italiani, dalla conservazione della natura alla medicina di precisione. 

«A livello personale – ha commentato il prof. Passarino – la cosa mi riempie ovviamente di grande orgoglio ed emozione. Allo stesso tempo non mi sfugge che questo non è solo un prestigioso incarico ma soprattutto un riconoscimento alla genetica dell’Università della Calabria, che negli anni è cresciuta e ha conquistato visibilità nazionale ed internazionale. È quindi doveroso da parte mia condividere la soddisfazione per questa nomina con i colleghi che hanno contribuito a tale successo».

Laureatosi all’Unical nel 1988, Giuseppe Passarino ha proseguito la sua formazione a Pavia e ha successivamente lavorato a Leiden (Paesi Bassi), presso la Stanford University in California e, per un breve periodo, ad Addis Abeba, in Etiopia. Dal 2001 è docente di Genetica presso l’Università della Calabria e dal 2009 coordina i gruppi di Genetica dell’ateneo.

Da anni  il prof. Passarino è coinvolto in diversi progetti nazionali ed internazionali per lo studio dell’invecchiamento e della longevità. Nei giorni scorsi a Firenze, nell’aula magna dell’Università, è stato presentato il percorso di AGE-IT, il più grande polo di ricerca nazionale sui temi dell’invecchiamento finanziato dal Piano Nazionale di Recupero e Resilienza (Pnrr) con 114 milioni di euro, che vede l’Università della Calabria, con il coinvolgimento diretto del prof. Passarino, tra i principali partners del progetto,  che vedrà impegnati 17 gruppi di ricerca dell’Università della Calabria.

Il progetto si avvale della partecipazione di ben 350 esperti nei diversi settori scientifici impegnati da tempo nelle diverse sfide poste dall’invecchiamento della popolazione italiana ed europea. Un raggruppamento vastissimo di competenze, quindi, al lavoro per studiare l’evoluzione della nostra società disegnando le possibili linee di intervento, da tutti i punti di vista: sociale, economico, biomedico e tecnologico.

Una ricerca sul campo che darà indicazioni utili, a livello internazionale, alle società e popolazioni che vivono lo stesso trend demografico e analoghi problemi. Sarà organizzata in 10 grandi sfide articolate nei vari settori disciplinari, con un’attenzione particolare a temi trasversali come il trasferimento tecnologico e il ruolo dell’apprendimento nell’invecchiamento attivo.

Ci sono limiti all’aumento della sopravvivenza in Italia? Quale è stato l’impatto del Covid-19? Perché la fecondità dell’Italia è tra le più basse al mondo? Qual è il ruolo delle politiche? Le migrazioni possono contrastare il processo di invecchiamento? Come cambiano le dinamiche sessuali e le dinamiche di formazione e scioglimento delle unioni in una società in cui viviamo sempre più a lungo? Qual è l’impatto del cambiamento climatico e dell’inquinamento sulla salute degli anziani? Che ruolo avrà la Silver Economy? Sono queste alcune delle questioni che saranno affrontate, con l’obiettivo di fornire delle risposte sulla base delle evidenze scientifiche e delle previsioni di sviluppo delle conoscenze e nell’ottica di trovare le migliori soluzioni tecnologiche, sociali, medico-assistenziali e di policy per il benessere.

L’Università della Calabria partecipa, come già detto sopra, con 17 diversi gruppi di ricerca afferenti ai diversi ambiti del progetto. Sono infatti presenti gruppi di ambito biomedico, coordinati dallo stesso Giuseppe Passarino, di scienze sociali, coordinati da Domenico de Giovanni e Patrizia Ordine, ed attinenti al settore tecnologico, coordinati da Sandra Costanzo.  Da sottolineare poi il supporto tecnico dell’Area ricerca dell’ateneo ad un’iniziativa complessa che, come tutti i progetti PNRR, presenta non poche difficoltà di tipo gestionale. (fb)