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Il Grazie di Rai Calabria ai giornalisti Pandullo, Rendace e Condo

Il Grazie di Rai Calabria ai giornalisti Pandullo, Rendace e Condo

di PINO NANO Il tempo passa inesorabilmente per tutti, ma qualche volta forse anche tropo in fretta. Da oggi la Sede Rai della Calabria avrà tre giornalisti in meno, perché vanno in pensione tre vere colonne della storia del giornalismo radiotelevisivo calabrese.

Sono Pasqualino Pandullo, Ugo Rendace, e prima di loro era già andato via Antonio Condò, che tutti noi abbiamo sempre chiamato Tonino. La loro storia come quella di tanti altri di noi, di tutti noi che abbiamo lavorato in Rai, è la storia di una generazione di giornalisti che ha dedicato alla Rai tutta la sua vita, dando alla Rai e ai calabresi l’esempio di una comunicazione libera e soprattutto severa e assolutamente reale.

Le storie di Tonino Condò, Ugo Rendace e Pasqualino Pandullo sono storie emblematiche di giornalisti che hanno raccontato la Calabria per oltre 35 anni, e nel loro caso specifico posso dirvi che l’hanno fatto con il cuore oltre che con il computer e la macchina da presa. Dietro ognuno di loro ci sono “pezzi di Calabria” e momenti indimenticabili che ognuno di loro ha raccolto e raccontato con la consapevolezza piena di farlo per una grande azienda di Stato come lo è la Rai. Da oggi, dunque, giorno di San Valentino, la Rai perde per strada un pezzo importante della sua macchina operativa. 

«Dire a tutti loro grazie per quello che hanno rappresentato- sottolinea il Caporedattore Riccardo Giacoia, che ieri insieme al Capo della Segreteria di redazione Mario Tursi Prato è stato a Crotone per salutare personalmente Ugo Rendace – è solo molto retorico e molto poco. Ma a tutti loro la Rai in Calabria deve davvero tantissimo».

Qui di seguito in estrema sintesi le loro storie personali.

Pasqualino Pandullo è stato Capo della Redazione Giornalistica di Rai Calabria. È nato a Tropea nel 1958, giornalista professionista dal 1986 (praticantato presso il quotidiano “Oggisud”), lavora dal gennaio 1988 al TGR Rai Calabria, divenendone caposervizio nel gennaio 2000, vice caporedattore nel marzo 2007, caporedattore dal 16 settembre 2019. Assieme alle funzioni di line ed alla realizzazione di servizi per il regionale, ha fornito anche numerosi contributi alle testate nazionali dell’emittente pubblica radiotelevisiva (come per la Rubrica “Regioni e ragioni del Giubileo”). Da conduttore, per 25 anni, del TG regionale, è stato citato dal Magazine “Sette” del Corriere della Sera.

Ha svolto attività sindacale dell’Usigrai, come componente, a varie riprese, del CdR calabrese. Ha insegnato “Tecnica degli audiovisivi” in un corso di perfezionamento post-laurea in Metodologie dell’Informazione e della Comunicazione, istituito nel 1997 dall’Università della Calabria. È stato il tutor aziendale per la Calabria nel Progetto di alternanza Scuola Lavoro promosso da RAI, nell’ambito di Rai Porte Aperte, culminato l’11 maggio 2018 a Torino con l’evento finale di presentazione.

È stato il Presidente Regionale dell’UCSI (Unione Cattolica Stampa Italiana) dal 1996 al 1998, assumendo numerose iniziative dirette a qualificare il profilo deontologico dell’attività giornalistica. È tra i fondatori dell’“Accademia degli Affaticati”, l’Associazione culturale nata nel 2006 – che ha presieduto fino al 2013 – per promuovere il “Premio Tropea Letterario Nazionale”.

«Lascio la Rai – dice oggi – con la consapevolezza assoluta di aver vissuto dentro questa azienda una bellissima stagione della mia vita. Anni indimenticabili accanto a colleghi e compagni di lavoro che mi porterò dentro per sempre».

Ugo Rendace è nato il 15 febbraio 1958 a Cosenza. Mi ritrovo in Rai – racconta sempre – grazie all’amore per la fotografia. Idoneo al concorso per operatore di ripresa del 1982, il 26 maggio1983 segnò il primo giorno di lavoro in Rai. Fu la scoperta di un mondo -dice-fatto di donne e uomini, che hanno segnato la mia crescita professionale e la mia vita. Erano gli anni della guerra di mafia a Reggio Calabria, in una Calabria per me sconosciuta».

«Un lavoro molto particolare, che mi diede la possibilità – aggiunge – di lavorare accanto a giornalisti che mi hanno trasmesso l’amore per un “mestiere” affascinante quanto unico. Vanta migliaia di servizi in tutti i comuni della regione, e mi hanno fatto conoscere posti unici e “donne e uomini” speciali. Lavorare accanto a Emanuele Giacoia, Franco Bruno, Raffaele Malito, Domenico Nunnari, e Gregorio Corigliano, mi hanno permesso di formare un bagaglio professionale notevole».

Decine anche i servizi firmati e realizzati all’estero, Israele, Albania, Romania, Macedonia, Cipro, Moldavia, Inghilterra, Polonia, Germania, Argentina, fino al giorno in cui fu possibile passare davanti alla telecamera. L’11novembre 1992 l’iscrizione all’albo dei giornalisti elenco professionisti, poi il contratto applicato dall’azienda. Il cambio di mansione arriva solo il 1° luglio 2005. Il direttore di allora della Tgr, Angela Buttiglione, lo trasferisce a Crotone con la mansione di redattore territoriale.

«Una nuova vita professionale, una splendida avventura condivisa nel momento più importante con il caporedattore dell’epoca, Pino Nano. Da lui oltre agli insegnamenti di una vita di lavoro condivisa, un solo consiglio: provaci sempre, con dedizione, passione e professionalità. Un consiglio, diventato il faro della mia vita».

Antonio Pio Condò è nato a Gerace il 28 novembre 1953. Giornalista professionista, opera nel mondo dell’informazione da metà degli anni ’70. Ha collaborato con le prime emittenti televisive e radiofoniche private della Locride. È stato corrispondente de “Il Giornale di Calabria” (direttori Piero Ardenti e Giuseppe Soluri). Già collaboratore del settimanale “Il Piccolissimo” ha diretto la sede di Locri di “Telespazio Calabria” (referente Mediaset) e curato servizi anche per TG5, Rete 4 ed Italia. Già corrispondente dell’Agenzia Giornalistica Italia, di “Gazzetta del Sud”, cofondatore e direttore responsabile di un mensile e dei primi giornali on line.

Componente effettivo Collegio Probi Viri della Fnsi. Docente Corsi giornalismo in varie Scuole superiori e, su incarico dell’Odg Calabria (accordo Miur-Ordine Nazionale Giornalisti), nei Corsi preparatori all’esame di Maturità (articoli e saggi). Più volte premiato per la sua attività professionale. Per alcuni anni ha avuto un contratto con la trasmissione televisiva di Rai Due “Detto tra noi”, condotta da Piero Vigorelli. Componente della grande famiglia della TGR Rai dal 1989, prima come “informatore” e curatore di testi a corredo di immagini e successivamente – fino a oggi – come Redattore territoriale dalla Locride.

Di certo, senza di lui la Locride si sentirà sola e a tratti anche abbandonata, ma il lavoro che ha fatto Tonino Condò laggiù, lontano da tutti, rimarrà nella storia di questa regione. (pn)