Conservare la biodiversità silana. È questo l’obiettivo del protocollo d’intesa sottoscritto tra il Parco Nazionale della Sila e la Lipu – Lega Italiana Protezione Uccelli, rispettivamente dal direttore del Parco, Ilario Treccosti e dal direttore generale della Lipu, Camillo Danilo Selvaggi.
Il nuovo accordo è stato sugellato durante un incontro che si è tenuto presso la sede del parco a Lorica di San Giovanni in Fiore, tra lo stesso direttore Treccosti e il coordinatore del GLC Sila, Gianluca Congi. Il GLC Sila, in questi anni, ha promosso numerosissime attività sul territorio con proficui risultati in termini di: monitoraggi annuali delle specie target, produzione di pubblicazioni scientifiche, partecipazioni a convegni e seminari locali e nazionali a tema, segnalazioni di potenziali minacce, pressioni o rischi al sito e alle specie ornitiche d’interesse comunitario, collaborazione e supporto all’ente e ad altre istituzioni e organismi anche esteri, aventi compiti di tutela e/o di ricerca.
Inoltre, il GLC Sila ha attuato una intesa attività di divulgazione e di implementazione delle conoscenze sul patrimonio ornitico della Sila all’interno della popolazione silana e non solo, promosso diverse iniziative di birdwatching, aderendo anche a eventi internazionali e proposto best practice finalizzate alla tutela degli uccelli e degli habitat che li ospitano nell’ambito dei redigenti piani di gestione dei siti della Rete Natura 2000 o nell’occasione di segnalazioni di potenziali rischi per interventi nella ZPS. Nell’ottica della prosecuzione dell’inteso lavoro fatto, anche grazie al protocollo d’intesa, l’ente parco e la Lipu s’impegneranno per raggiungere i comuni obiettivi finalizzati alla concreta tutela della biodiversità silana cercando di favorirne la conoscenza, la conservazione e la divulgazione.
L’ente Parco Nazionale della Sila e la Lipu (Lega Italiana Protezione Uccelli), alcuni anni fa, avevano sottoscritto già un protocollo d’intesa finalizzato a una serie di attività sul territorio, soprattutto in virtù dell’operosità sul territorio silano del Gruppo Locale di Conservazione 121 Sila. La Lipu è stata già beneficiaria e coordinatrice del progetto LIFE15 GIE/IT/000897 “Net pro Net”, con il contributo della Commissione Europea e della Fondazione Cariplo, che ha contribuito alla creazione di una rete nazionale di gruppi, denominati Gruppi Locali di Conservazione (da qui in poi abbreviati con GLC), che contribuiscono al monitoraggio e alla sorveglianza di alcuni siti della Rete Natura 2000 ritenuti di particolare interesse naturalistico sul territorio nazionale e alla diffusione della loro conoscenza tra i diversi portatori di interessi.
Il territorio del Parco Nazionale della Sila presenta una elevata diversità a livello di specie e habitat come conseguenza di una lunga storia geologica e della diversità di condizioni ecologiche che caratterizzano l’area. Per queste ragioni, l’area si colloca tra le regioni prioritarie per il Global 200 ed è stata identificata come Key biodiversity area del bacino del Mediterraneo.
Inoltre, svolge un ruolo centrale in un’ottica di integrazione della Rete Ecologica Regionale con i sistemi nazionali (Rete Ecologica Nazionale) ed europeo (Rete Natura 2000) – in linea con la strategia più complessiva di conservazione della biodiversità così come previsto e programmato dalle Direttive europee 2009/147/CE (ex 79/409/CE, Direttiva Uccelli) e 92/43/CE (Direttiva Habitat) e dalla normativa nazionale e regionale.
Grazie ad un clima peculiare ed alla grande superficie occupata da boschi promuove la presenza di specie di uccelli che in taluni casi sono al limite meridionale delle loro zone di riproduzione europee con popolazioni isolate o scarsamente collegate ai loro principali centri continentali di diffusione. Inoltre, i monti della Sila Grande, soddisfano i criteri per l’individuazione delle IBA (Important Bird and Biodiversity Area). All’interno della IBA n. 148 “Sila Grande” (ZPS IT9310301) sono presenti locali popolazioni nidificanti di alcuni uccelli come il Falco pecchiaiolo, la Balia dal collare, il Picchio nero, il Picchio rosso mezzano, la Tottavilla e il Calandro, tutte specie allegato I della Direttiva europea “Uccelli” e considerate perciò prioritarie per la gestione del sito protetto. Quest’area della Sila, in particolare, presenta anche habitat d’interesse comunitario che sono fondamentali per la biodiversità e in particolare per la conservazione delle specie endemiche, rare e minacciate. Più in generale nell’area MaB Sila – Riserva della Biosfera, insistono numerose specie ornitiche di cui alcune di particolare interesse sotto diversi punti di vista. (rcs)