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Il presidente Mancuso: Presto insedieremo il Comitato per le Autonomie Locali

Il presidente Mancuso: No a divisioni campanilistiche su aeroporto di Lamezia

Il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, ha definito «inopportuna la polemica sul cambio del nome dell’Aeroporto di Lamezia Terme». 

Per Mancuso, infatti, «i problemi dell’Aeroporto Internazionale, uno degli scali più logisticamente strategici d’Italia e uno dei più importanti del Mezzogiorno per numero di passeggeri trasportati,  non siano di tipo nominalistico, ma riguardino criticità concrete, che possono essere risolte puntando al suo ampliamento strutturale e funzionale».

«Unendo le energie – ha evidenziato – e dando concretezza alle proposte sostenibili, nell’interesse sia delle città di Catanzaro e Lamezia Terme che dell’intera Calabria. Ciò che mi sento di suggerire ai due sindaci più rappresentativi dell’area centrale della Calabria, è di puntare, nel rispetto delle peculiarità delle due realtà, ad una robusta concertazione sulle tante opere infrastrutturali, materiali e immateriali,  da portare a compimento nel breve  e medio periodo, affinché l’area centrale sia messa nelle condizioni di esercitare la  funzione politico-istituzionale di raccordo e sintesi delle tante risorse disponili,  regionali, nazionali ed europee, e dei  tantissimi interessi presenti sul territorio, economici, ambientali e culturali».

«Quest’area – cerniera della Calabria, deve assolutamente superare – ha proseguito – come ho asserito nel mio intervento di insediamento da Presidente dell’Assemblea legislativa,  le attuali, complesse e diffuse difficoltà, esercitando quel protagonismo politico e istituzionale, positivo e pragmatico, che finora è mancato. E la cui evanescenza ha prodotto diseconomie per le due città e per l’intera area centrale, la cui condizione di precarietà e il cui mancato sviluppo hanno accelerato la tendenza alla  frammentazione economica e sociale di una regione che ha purtroppo  ha dimostrato la tendenza a storicamente dividersi, presentandosi disarticolata e fragile nello scenario meridionale e nazionale. Sui temi del rilancio dell’area centrale, il Consiglio e la Giunta regionali sono molto vigili e fattivamente operativi».

«Soprattutto disponibili a interagire con gli Enti locali e le rappresentanze imprenditoriali e sociali – ha concluso – per recuperare il tempo perduto. E dare una svolta, tralasciando ogni disputa formalistica e di sterile pennacchio, ad un’area che da critica deve diventare propulsiva di innovazione, rinnovamento e  modernizzazione,  nonché promotrice di sviluppo produttivo  e nuova occupazione». (rrc)