«Siamo pronti ad approvare una legge che miri a consolidare la promozione ed il sostegno economico della Regione alle iniziative socio-culturali del progetto Liberi di Scegliere, promosso in ambito nazionale dall’Associazione culturale no profit presieduta da Bruna Siviglia». È quanto ha annunciato il presidente del Consiglio regionale, Filippo Mancuso, partecipando all’iniziativa Giustizia e umanità svoltasi a Reggio Calabria e organizzato da Biesse.
Presenti, anche, il procuratore capo della Procura di Reggio Giovanni Bombardieri e il presidente del Tribunale per i minorenni di Catania Roberto Di Bella.
Le basi del progetto traggono origini dall’esperienza personale e diretta del giudice Roberto Di Bella negli anni in cui ha prestato servizio presso i Tribunali per i minori della Penisola, e in particolare a Reggio Calabria.
«Condividiamo – ha aggiunto Mancuso – l’attivazione di un percorso educativo che coinvolga le scuole di ogni ordine e grado e che abbia la finalità di contribuire alla formazione di una cultura della legalità e dell’etica pubblica, attraverso la promozione e divulgazione del libro Liberi di Scegliere».
Il sostegno del Consiglio regionale (una volta approvata la legge) consiste nel finanziamento del premio culturale, pari a cinque borse di studio, intitolate a vittime delle mafie, dell’importo di 2 mila euro ciascuna, da assegnare a studenti o classi di istituti scolastici di ogni ordine e grado a seguito di partecipazione al concorso bandito annualmente.
«Per contrastare il fenomeno della criminalità organizzata – ha evidenziato il presidente del Consiglio regionale – occorre senz’altro l’azione della magistratura e delle forze dell’ordine, a cui non finiremo mai d’essere grati per il coraggioso lavoro che fanno, ma occorre anche una reazione corale della società civile a favore della legalità. E un’attenzione, altrettanto efficace, verso i minorenni che hanno commesso dei reati e a cui dobbiamo essere in grado di garantire la possibilità del recupero sociale, così come chiede la Costituzione».
«Sul presupposto che l’educazione dei giovani alla legalità e l’importanza cruciale di parlare ai giovani di giustizia e valori contro le barriere del silenzio e della paura – ha continuato – il Consiglio apprezza il programma “Liberi di scegliere” ideato dal giudice Roberto di Bella. È un progetto che dà la possibilità a tanti figli di ‘ndrangheta di ricostruirsi una vita, aiutando questi giovani e giovanissimi – figli o parenti di mafiosi spesso sostenuti da tante madri – a scegliere liberamente fra la legalità e un destino di mafia, tra legalità e un destino di carcere o morte».
«Nel potenziamento della rete di sostegno sociale – ha concluso – necessaria per dare aiuto logistico, occupazionale e relazionale ai minori, donne o interi nuclei familiari che intendono dissociarsi dalle logiche criminali e dalle loro famiglie, ogni istituzione pubblica deve sentirsi direttamente coinvolta». (rrc)