Sono tantissime le attività messe in campo dalla Regione per quanto riguarda la depurazione, ma per il presidente della Regione, Roberto Occhiuto, non è abbastanza, «perché vanno messe in atto le attività strutturali per fare in modo che il mare sia come debba essere in Calabria: cristallino come è nella maggior parte degli 800 km di costa».
Il governatore, infatti, è intervenuto alla conferenza stampa organizzata dall’associazione “Pinetamare insieme”, a cui hanno partecipato il vicepresidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn, Silvio Greco, il comandante regionale della Guardia di Finanza, Guido Geremia, il direttore Marittimo della Calabria, Giuseppe Sciarrone, e il colonnello dei carabinieri Sergio Molinari.
Per Occhiuto, c’è stato un impegno straordinario da parte della Capitaneria di Porto, dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Stazione Anton Dhorn «in una regione nella quale non c’è mai stata la cultura della depurazione» e di cui «se ne sta parlando da qualche mese», oltre che delle realizzazioni: «Io avevo detto che avremmo ottenuto soltanto il 40-50% dei risultati il primo anno, sono contento perché in molte zone della Calabria dove il mare era sempre sporco quest’anno il mare per molti giorni è stato cristallino».
«Quest’anno – ha aggiunto Occhiuto – siamo riusciti a intervenire sui depuratori, sulle pompe di sollevamento, in un tratto di mare, quello storicamente più inquinato, ma ci siamo resi conto che ci sono tantissime attività e tantissime abitazioni che non sono collettate e anche per questo la Calabria è la regione che ha più procedure di infrazione comunitaria. Quindi non ci fermiamo. A inizio di ottobre ripartiremo con le attività strutturali, quelle che servono per collettare le parti della Calabria che non solo collettate, vogliamo fare un catasto dei collettamenti: oggi non si sa se una casa o un’attività economica è collegata o meno alla rete fognaria, non si sa le le acque nere confluiscono nelle acque bianche».
Il presidente, poi, ha ricordato di essersi occupato dei depuratori da novembre, «pensando che fossero il cuore del problema, non è così perché abbiamo scoperto che in molti depuratori c’erano fanghi non smaltiti e li abbiamo smaltiti a spese della Regione in danno delle società di gestione, poi abbiamo riparato i depuratori che andavano riparati, abbiamo dato le risorse ai Comuni per comprare le pompe di sollevamento e mettere in atto tutte le attività che andavano fatte e anche questo è stato fatto».
Ma, anche se non sono il cuore del problema, Occhiuto ha evidenziato come comunque «il tema dei depuratori incide per una parte importante ma non per la maggio parte, perché ci sono tanti fiumi e torrenti e anche lì abbiamo fatto delle pulizie straordinarie ad aprile per evitare che il tutto venisse portato a mare, poi ci siamo resi conto che ci sono fiumi e torrenti che anche nei periodi di siccità sono in piena e spesso portano acque reflue e scarichi dalle montagne in mare. Quindi noi dobbiamo intervenire sul collettamento e lo faremo nelle prossime settimane. Sulla depurazione non mi fermo, io credo che sia uno degli ambiti in cui spesso la Regione è costretta anche aa sostituirsi ad altre livelli istituzionali». (rcz)