Avrebbe compiuto oggi, 6 novembre 2025, 100 anni. I figli dell’avv. Francesco Squillace lo ricordano con immutato affetto: non soltanto un grande uomo e giurista, ma anche un vero e proprio modello di professionista che, per tutelare i diritti e le libertà degli individui ma al tempo stesso l’indipendenza del potere giudiziario, ha svolto due ruoli, quello di avvocato e quello di grande politico, entrambi con la stessa passione civile.
In lui le due dimensioni, di uomo dedito alla cosa pubblica e di professionista del foro nell’arco della lunga e laboriosa esistenza (1925 – 2020) si sono talmente compenetrate e alimentate l’un l’altra che è difficile darne una reciproca preminenza, finanche biografica.
Francesco Squillace era nato a Chiaravalle Centrale e nello stesso centro delle Preserre è morto novantacinquenne, legandosi alla Città alla quale ha dedicato molta dell’energia fisica, nella dedizione pubblica e nella grande cultura e intelligenza di cui era capace, manifestata anche in una vasta produzione pubblicistica volta sia alla storia locale sia alla memorialistica politica regionale e nazionale.
Di Chiaravalle è stato sindaco per due mandati non successivi tra il 1952 e il 1964, prima di approdare nel Consiglio della grande Provincia di Catanzaro nel 1966, ente di cui sarà presidente nel 1975. Temperamento determinato e appassionato, espressione fin da giovane universitario napoletano di quella Democrazia Cristiana che accompagnò la crescita sociale ed economica del Paese nel secondo dopoguerra.
Francesco Squillace, democristiano vero, fu definito politico “civile e cortese”, uomo di grande umanità, che ha sempre messo al centro la dignità e il benessere delle persone, soprattutto dei suoi concittadini chiaravallesi.
I due figli Gianfranco, Maria e Laura tengono vivo il suo ricordo con molto orgoglio, certi che questa figura potrebbe essere tuttora un utile esempio a tutti.







