È una impressione positiva quella riscontrata dal sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, che ha fatto visita alla sede di Vibo Valentia della Bake Hughes.
Una visita non annunciata ai diretti interessati, in cui il primo cittadino ha spiegato di non voler «essere scortese, ma da sindaco mi interessava vedere l’attività reale, i rumori, gli ambienti, le persone, la trasparenza: non volevo tappeti rossi o reparti coi fiocchetti».
«Ancora le ricordo le visite guidate agli impianti Enel che ci spiegava che il carbone era il top: ora parliamo di decarbonizzazione – dichiara il sindaco Stasi –. Devo dire, per onestà intellettuale e politica, che sono stato accolto e che ho trovato una azienda seria. Ho visitato sia le officine – simili a quelle che dovrebbero essere realizzate nel nostro porto – che gli ambienti di stoccaggio, che gli ambienti dedicati ai lavoratori. Ho trovato anche un management quasi tutto del posto e motivato, ed anche la mano d’opera era del posto».
«Nell’occasione – ha aggiunto – ho ricevuto ulteriori chiarimenti ed ho potuto vedere una anteprima delle integrazioni documentali che ho richiesto formalmente, in sede di conferenza dei servizi, pochi giorni fa. Ho ovviamente specificato che, a prescindere da qualsiasi interazione diretta, ogni integrazione e notizia deve essere trasmessa in maniera trasparente al Comune affinché possa essere accessibile a tutti».
«Posso dire, comunque, di aver avuto una prima impressione positiva – ha proseguito il primo cittadino – chiaramente la nostra scelta non è una pagella a Baker Hughes: riguarda le prospettive di sviluppo del Porto e la loro compatibilità, riguarda come vediamo la città tra 50 anni. Per questa ragione ho fatto delle richieste precise (anche alla Autorità di Sistema) rispetto all’assetto complessivo, agli investimenti nel Porto, alle misure per la marineria, e per questo ho anticipato ai capigruppo che chiederò una seduta di Consiglio Comunale per confrontarci rispetto a queste tematiche».
«Non è detto che sia l’ultima visita e non è detto che non proponga o richieda visite accompagnato da altri pezzi di città – ha detto ancora – delle istituzioni o delle rappresentanze sociali».
«Come fatto per le altre questioni importanti – ha concluso – stiamo affrontando anche questa tematica non come un problema, ma come una sfida per la città, con serietà, senza posizioni aprioristiche e cercando – se possibile – soluzioni condivise, sempre a favore della nostra comunità». (rcs)