Convocare la cabina di regia sulla spesa europea, avviare una piattaforma regionale attraverso cui ogni cittadino possa avere contezza nell’immediato dei progetti e dei finanziamenti previsti per la regione e del loro storico e, infine, dire la verità sulla dote finanziaria che, attraverso il Pnrr, è stata destinata alla Calabria. È quanto ha chiesto il segretario generale della Uil Calabria, Santo Biondo, che ha sottolineato che «non bisogna mai perdere di vista il fatto che la partita dello sviluppo economico e occupazionale non può essere posto in secondo piano rispetto alla partita sanitaria, ma che sia necessario far marciare contemporaneamente su queste direttrici nella programmazione regionale».
Il segretario, infatti, ha ricordato come «il potenziamento delle infrastrutture attuali e la realizzazione di nuove opere infrastrutturali, in grado di rendere moderno ed efficiente il sistema trasportistico calabrese, devono rappresentare uno dei punti nodali di una Calabria che si immagina resiliente e capace di rimettere in moto il proprio motore produttivo, economico, occupazionale e sociale».
«Davanti a ciò – ha aggiunto – non ci convince il dibattito che si è aperto in merito alla realizzazione dell’Alta velocità ferroviaria. Le voci si susseguono ma non sono univoche. Riteniamo necessario un chiarimento, immediato e definitivo, su un’opera che riteniamo strategica per il futuro della Calabria e che sia degna di questo nome. Ad oggi, infatti, non risulta chiaro se questa infrastruttura sarà completata interamente lungo la direttrice Salerno-Reggio Calabria grazie agli stanziamenti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza o se per la stessa si prevede un semplice restyling che si fermi alle porte della Calabria. Se così fosse si compirebbe l’ennesima beffa ai danni di questa regione, si darebbe vita ad un nuovo e inaccettabile colpo alla già debole economia regionale, si calpesterebbero i diritti delle cittadine e dei cittadini calabresi».
E per quanto riguarda i fondi del Pnrr destinati alla Calabria, Biondo ha evidenziato la necessità di dire con chiarezza «se questi fondi sono aggiuntivi a quelli già stanziati per l’ammodernamento della regione o se finiranno per sostituire quelli già esistenti e confluiti in altri piani di finanziamento europeo o nazionale e, se così fosse, è giunta l’ora di dire chiaramente ai calabresi che fine faranno i fondi già stanziati ed eventualmente stornati».
«Il rischio concreto – ha proseguito – è quello di far finire il territorio regionale dentro una partita di giro nazionale che, sottraendo risorse alla Calabria, finirebbe per bloccarne la capacità di agganciare la ripartenza del Paese e, così facendo, limare quelle pesanti diseguaglianze che rappresentano una tara oggi più che mai insopportabile. Se così fosse noi non potremmo accettarlo».
«Così come – ha detto ancora – non condividiamo l’opacità sugli interventi progettuali richiesti dal precedente governo regionale al Governo per un inserimento nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Siamo convinti, infatti, che sia necessario programmare al meglio le risorse messe a disposizione da Roma e Bruxelles per sostenere l’economia calabrese nella sua necessità di ripartenza. Per questo, nel riconoscere l’attenzione prestata a questi temi dal presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto, da tempo ribadiamo la necessità dell’amplificazione massima degli strumenti di controllo sociale che l’Europa ci mette a disposizione e che, con la giunta regionale uscente, non si sono potuti adoperare».
Infine, oltre alla convocazione della cabina di regia per la spesa europea, Biondo ha evidenziato la necessità di «velocizzare la riprogrammazione della spesa comunitaria sul Fse 2014/2020, risorse che vanno destinate ad aiutare in modo selettivo il tessuto economico e sociale calabrese». (rcz)