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La proposta del consigliere De Caprio per la rinascita dei piccoli Comuni calabresi

È ambiziosa la proposta di legge presentata dal consigliere regionale e presidente della commissione anti ‘ndrangheta Antonio De Caprio, che è volta alla valorizzazione dei piccoli Comuni calabresi, ovvero quelli con popolazione fino a 5.000 abitanti.

Una proposta di legge – protocollata alcune settimane fa – che vuole combattere lo spopolamento, offrire sostegno economico per mantenere servizi essenziali spesso non garantiti, incentivare il turismo, prevedere sgravi fiscali a chi investe e risiede in determinati territori e procedere, in maniera decisa, sulla sburocratizzazione nei rapporti con gli enti locali, con uno stanziamento rilevante per le tre annualità 2021/2023, da ripartire sui circa 320 Comuni.

«Anche in questa fase, caratterizzata dall’evolversi della situazione epidemica  – ha evidenziato De Caprio – continuiamo a portare avanti l’attività politico-istituzionale che non si ferma. Anzi, procede su più fronti. Uno di questi riguarda proprio la proposta di legge già depositata alla presidenza del Consiglio regionale. Enti locali e intere comunità troppo spesso “dimenticate” che a volte faticano ad ottenere pari diritti e trattamenti di centri più popolosi».

«Qui dove la Banda larga non arriva – ha aggiunto – qui dove l’ufficio postale chiude, qui dove serve uno scuolabus per portare i bimbi in classe, qui dove nessuno più apre un negozietto o una bottega artigiana perché le tasse superano gli introiti, ebbene qui più che altrove deve sentirsi forte la vicinanza della Regione. E deve sentirsi con atti concreti».

«Partendo dalla mia esperienza di sindaco prima, e di consigliere oggi – ha proseguito il consigliere regionale – grazie anche al confronto costante con gli amministratori dei territori, siamo giunti ad elaborare una proposta mettendo a fuoco prima di tutto le problematiche, tra le quali quelle legate all’ambiente, al dissesto idrogeologico, alle attività produttive e allo spopolamento, proponendo delle possibili soluzioni».

La legge intende sostenere lo sviluppo economico, sociale, ambientale e culturale dei piccoli Comuni, il riequilibrio demografico, favorendo la residenza in tali Comuni, tutelando e valorizzando il loro patrimonio naturale, rurale, storico-culturale e architettonico. In tal senso – puntando forte sulla sburocratizzazione – è promossa l’adozione di misure in favore dei residenti nei piccoli Comuni e delle attività produttive ivi insediate, con particolare riferimento al sistema dei servizi essenziali, al fine di contrastarne lo spopolamento e di incentivare l’afflusso turistico.

Una particolare attenzione è stata posta inoltre sulle scuole, prevedendo specifiche misure collaborative fra gli enti locali e di adeguamento dei trasporti e dei collegamenti, al fine di ridurre il disagio degli utenti ed evitando che l’eventuale chiusura di un plesso possa ripercuotersi sul ménage familiare. Verranno inoltre favoriti progetti di Telemedicina in collegamento con le Unità complesse di cure primarie (Uccp) e con le Aggregazioni funzionali territoriali (Aft) per sopperire con la tecnologia al gap delle località più svantaggiate.

Saranno recuperati i centri storici tramite la riqualificazione urbana, prevedendo anche la manutenzione e il riuso del patrimonio edilizio inutilizzato. Per favorire l’avviamento di iniziative commerciali nei centri storici si potrà, inoltre, derogare alle rigide normative su altezze e servizi igienici per residenze, studi professionali, associazioni, ristoranti e bar. Sarà possibile recuperare immobili e terreni per avviare degli alberghi diffusi. Previste anche consistenti agevolazioni tributarie, come l’esenzione dell’Irap per le annualità interessate dalla legge.

Tutte iniziative che mirano a stimolare anche l’imprenditoria giovanile e femminile, senza trascurare il comparto agroalimentare e valorizzare i prodotti tipici. Da evidenziare inoltre gli interventi per l’informatizzazione delle procedure e la diffusione della banda larga e la possibilità di stipulare convenzioni con la Chiesa e le diocesi per incentivare progetti di aggregazione e associazionismo.

«Questa proposta – ha spiegato De Caprio – giunge al termine di mesi intensi di lavoro, ma il suo iter non è concluso. Era mia ferma intenzione partire da questa stesura per avviare una serie di incontri con cittadini, amministratori, associazioni, categorie coinvolte, al fine di migliorare quanto più possibile il progetto. Purtroppo è accaduto ciò che tutti sappiamo. Ma guardiamo avanti con rinnovato spirito, nella certezza di avere svolto un lavoro importante per tutte le comunità calabresi, specie quelle residenti nei piccoli centri, troppe volte abbandonate. Era ed è arrivato il momento di dar loro delle risposte. Ancora una volta, con i fatti e non con le parole».

La proposta, nella prossima legislatura, sarà aperta a tutti coloro che vorranno far pervenire un proprio contributo di idee tramite l’email piccolicomunicalabria.decaprio@gmail.com. (rrm)