Fino al 30 settembre, si possono presentare le domande per il riconoscimento dei Distretti del Cibo, il cui Avviso è rivolto, nello specifico, a dare sostegno ai sistemi produttivi agricoli, agroalimentari e agroindustriali locali, attraverso la progettazione integrata. In seguito agli esiti dell’avviso, la Regione realizzerà la mappatura delle aree idonee alla realizzazione di una rete regionale dei Distretti del cibo.
«Un atto dovuto –ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura e alle Risorse agroalimentari, Gianluca Gallo – considerato che sono pervenute al dipartimento Agricoltura diverse istanze tese a evidenziare criticità e difficoltà riscontrate dagli attori coinvolti nei processi partecipativi sui vari territori, nella fase preparatoria del partenariato socio-economico propedeutica alla candidatura a Distretto del cibo, a causa delle restrizioni determinate dall’emergenza sanitaria da Covid-19».
«L’intenzione di questa amministrazione, attraverso questa proroga dei termini – spiega ancora Gallo – è quella di garantire la più ampia partecipazione possibile e allo stesso tempo quella di favorire un alto livello qualitativo delle proposte di candidatura, in quanto, attraverso la costituzione dei Distretti del cibo, puntiamo a incidere concretamente sullo sviluppo delle nostre aree rurali, sull’incremento occupazionale e l’inclusione sociale».
La costituzione dei Distretti del cibo mira, inoltre, a garantire la sicurezza alimentare ai consumatori, a diminuire l’impatto ambientale delle produzioni, a ridurre lo spreco alimentare e a salvaguardare il territorio e il paesaggio rurale.
Saranno otto le tipologie di distretti che la Regione procederà a riconoscere: rurali, agroalimentari di qualità, produttivi locali, produttivi locali anche a carattere interregionale, produttivi locali localizzati in aree urbane o periurbane, produttivi locali caratterizzati dall’interrelazione e dall’integrazione fra attività agricole, produttivi locali caratterizzati dalla presenza di attività di coltivazione, allevamento, trasformazione, preparazione alimentare e agroindustriale, biodistretti e distretti biologici.
Inoltre, saranno riconosciuti come Distretti del cibo, i distretti rurali e agro-alimentari di qualità già esistenti e iscritti al registro nazionale dei Distretti del cibo presso il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, che dovranno presentare comunque idonea istanza di riconoscimento e relativa documentazione, nel rispetto delle procedure della manifestazione d’interesse, nell’ambito della quale si prevede anche la periodicità almeno biennale della verifica del mantenimento dei requisiti necessari al riconoscimento dell’area a Distretto del cibo. (rcz)