È una tre giorni dedicata al ricordo della strage di Cutro, quella organizzata dalla Rete 26 febbraio, composta da più di 400 Associazioni e attivisti, a Crotone e Steccato di Cutro dal 24 al 26 febbraio.
«L’umanità che la Rete porterà in piazza – viene ribadito – è quella che ancora esiste e resiste, che sa di essere dalla parte giusta della storia e lo rivendica con la forza della dignità di chi, pur in mezzo a tanto dolore, sarà in piazza quei giorni anche per dire grazie alla comunità di Crotone, alla comunità Calabrese e italiana che tanto si è stretta intorno a loro e che continuerà a farlo».
L’intento dei vari momenti, e della manifestazione centrale prevista per domenica 25 alle 15, «non è solo quello di commemorare quanto è avvenuto e continua ad avvenire quotidianamente sulle nostre coste, nei nostri mari, sulle nostre montagne, ai confini della fortezza Europa – viene spiegato – ma di gridare forte e chiaro quanto ingiuste e inumane siano le politiche nazionali ed europee che affrontano i fenomeni migratori solo in un’ottica securitaria e criminalizzante».
«Di fronte alla barbara enunciazione dei numeri – continua la nota – la Rete 26 febbraio porterà in piazza il ricordo di Ali, di neanche un anno, naufragato nel mare della nostra indifferenza, lo sguardo di Torpekai, giornalista e donna libera e indipendente che sperava di trovare qui quella terra di diritti a lei negati, la voce di Sultan che qualche momento prima di morire assiderato a pochi metri dalle nostre spiagge gridava al papà la gioia di vedere l’Italia».
«Il programma, gli eventi – viene spiegato – che insieme ai familiari e ai superstiti sono stati immaginati e realizzati sono ispirati e guidati da richieste e rivendicazioni chiare: corridoi umanitari; politiche migratorie lungimiranti e rispettose dei diritti umani universali, della dignità di tutti e in particolare di chi fugge da conflitti, catastrofi umanitarie, persecuzioni; politiche di accoglienza strutturate e non emergenziali; cessazione di ogni forma di criminalizzazione dei migranti e della solidarietà. I valori che animano la mobilitazione sono quelli ispirati dalla nostra Costituzione, che ci obbliga al rispetto dei diritti e della dignità per tutte e tutti, senza alcuna distinzione di genere, lingua, nazionalità, religione, opinioni politiche, orientamento sessuale, condizioni personali e sociali». (rkr)