di GIUSY STAROPOLI CALAFATI – Domani sarà l’ultimo giorno utile per poter iscrivere i nostri ragazzi a scuola. Una scadenza importante per i bambini che dovranno frequentare la prima elementare, e i ragazzi che andranno in prima media e in primo superiore. Un viaggio che se per alcuni comincia, per altri prosegue.
Sappiamo bene tutti quanto la scuola sia un punto di riferimento nei paesi. E quanto essenziale sia che i paesi abbiano una propria scuola. Briatico ha la sua scuola. Ha dunque una sua identità, una propria casa del sapere. Un luogo preciso e definito dove far crescere i propri figli; dove farli diventare buoni cittadini del mondo. La stessa scuola in cui mi sono cresciuta io e lo avete fatto anche voi.
Ed è per questo luogo va mantenuto, preservato. E possibilmente arricchito. Reso immortale.
I paesi più belli sono quelli che da una parte hanno la scuola e dall’altra la chiesa. Due entità di cui non si riesce a fare a meno. Perché se anche solo una delle due mancasse, il paese rischierebbe di chiudere. Restando un inutile luogo, isolato dal resto del mondo.
Domani scadranno le iscrizioni per iscrivere i nostri figli a scuola per il nuovo anno scolastico. Dall’infanzia alla media. Briatico offre questa opportunità a tutti noi. E badate bene, non un servizio, ma un’opportunità, appunto, per i nostri ragazzi che, frequentando la loro scuola, diverranno loro stessi consapevoli d’essere cittadini attivi della comunità di cui fanno parte.
Purtroppo, molte famiglie hanno già iscritto e iscriveranno i propri figli altrove, con il buono proposito di offrire loro un servizio migliore. Permettetemi di dirvi, però, che non sarà proprio così. Iscrivere, se non per esigenze particolari e irreversibili, i nostri figli altrove, significherà arricchire altre scuole e quindi altre comunità, declassando noi stessi, quali cittadini del territorio, e in più privando i nostri ragazzi della possibilità di sentirsi parte attiva del proprio paese, collaborando e cooperando, come studenti, per esso. Per rendere migliore il futuro di una società unita che cresce. Perché vedete, se è forte la scuola, è forte tutto il paese. La scuola forma, crea, da, mette a disposizione, insegna, fa crescere, matura, modifica, trasforma, rende uomini e donne migliori.
I nostri figli, non ci porranno mai la domanda: dove?, nel senso di: quale scuola? Perché quel dove, per loro, corrisponde allo stesso posto in cui si cresce, e allora doverlo cambiare, deve avere un senso e un significato. E a loro va spiegato. Con sincerità. Anche se la scelta è frutto di un nostro piglio.
La scuola di Briatico, e per fortuna, ha formato negli anni grandi eccellenze, e ancora oggi continua ad eccellere. Sarà difficile che però avvenga anche domani, se noi continueremo a fare emigrare, già da piccolissimi, i nostri figli altrove. Per questa ragione abbiamo perduto l’autonomia, e dovuto ridurre finanche attività. Ricordo che l’orchestra della scuola media di Briatico, era arrivata a essere considerata un eccellenza italiana.
Non saranno dunque i luoghi diversi dal nostro ad elevare i nostri ragazzi, rendendoli figli migliori, come spesso crediamo possa accadere. Di questo passo l’unico risultato che otterremo sarà una tragica chiusura, a danno della crescita cultura e morale di Briatico. Sulla base dei numeri, aumentano o diminuiscono le occasioni e le opportunità. Ci sono scuole che si vanno ampliando e altre che invece ridimensionandosi rischiano di chiudere.
E sia chiaro, il genio del professore o della maestra che pensate di trovare altrove, c’è anche qui, così come il maestro o la professoressa di poco conto che potreste trovare qui, li troverete anche altrove. Nella vita, è questo quello che dobbiamo insegnare ai nostri figli, e di cui noi cittadini adulti dobbiamo ricordare: la nostra strada, siamo noi a tracciarla, chi incontreremo, come gli insegnanti, potrà darci una mano, nel bene o nel male ci aiuterà a crescere, ma essere o non essere futuri buoni cittadini del mondo, dipende da noi.
Pertanto l’invito, da cittadina briaticese, da madre, da Consigliere Comunale di questo paese, da scrittrice e intellettuale calabrese, è quello di riflettere. Dare a noi, ai nostri figli, e al paese sempre una nuova possibilità. Costruire insieme una buona scuola restando, e non fuggendo. Chi resta potrà dire di averci provato, chi va non potrà più dire nulla. Diamo forza e sostegno alle comunità in cui viviamo, e facciamolo partendo dalla scuola, coinvolgendo i nostri figli, e possibilmente lottando per le cose in cui crediamo, quelle che non vanno, le altre che non funzionano. Questo significa dare un futuro a chi da noi se lo aspetta. Ai giovani.
Partecipare alla vita della scuola è un dovere, far sì che essa cresca, si migliori e si solidifichi, un senso di responsabilità. Quello che i nostri genitori hanno fatto con noi, basta ripeterlo con i nostri figli. E la scuola crescerà e con essa tutto il paese.
Avete già iscritto i vostri figli altrove? Non è troppo tardi. A spostarli si fa sempre in tempo (andate dite che avete sbagliato, e con orgoglio ,e che sia visibile, intendete mandare i vostri figli nella scuola del vostro paese).
Non vuole essere un consiglio il mio, ma un invito alla riflessione sì.
Perché Briatico siamo noi, e nessun altro può fare per noi più di quello che Briatico si propone di fare. (gsc)