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LA RIFLESSIONE / Mons. Vincenzo Rimedio: L'urgenza di recuperare il discorso sulle relazioni umane

LA RIFLESSIONE / Mons. Vincenzo Rimedio: L’urgenza di recuperare il discorso sulle relazioni umane

di MONS. VINCENZO RIMEDIOUn discorso che si rivela attuale, per l’urgenza di recuperarlo, è questo delle relazioni umane.

La persona stessa è definita un essere in relazione, ma purtroppo non si realizza come tale: si trovano i motivi nell’individualismo che si è accentuato negli ultimi decenni, si trovano nell’attrazione degli idoli terreni, quali il denaro, il piacere e il potere, e si allontana l’interesse verso i rapporti personali con i propri simili.

Nell’odierna società si possono distinguere vere e fedeli relazioni – ve ne sono – da quelle apparenti e inconsistenti, che quindi vengono facilmente meno.

Si può considerare la relazione nei seguenti termini: affidarsi reciprocamente tra le persone in modo che l’una possa contare sull’altra. La qualità della persona dà luogo ad apprezzabili relazioni. La vita ordinariamente si sviluppa in tante circostanze pesanti, che la persona umana regge con fatica, e la relazione vera si rende necessaria per la sicurezza fondamentale che offre.

È soltanto gravemente disumano quanto avviene sia nelle attuali guerre, che si sono scatenate e fatte dalla negazione di ogni relazione, e ugualmente quanto avviene nelle famiglie provate dai femminicidi e dai frequenti divorzi. Si deve tornare in riferimento a quanto sopra sottolineato, a ridiventare persone umane, per non restare nella deriva della non umanizzazione.

Un modello di relazioni per i credenti, e anche per i non credenti battezzati, anche essi figli adottivi di Dio, ma da Lui lontani, nella Trinità.

Il principio senza principio caratterizza il Padre, la generazione eterna caratterizza il Verbo, che è il Figlio: da Entrambi procede lo Spirito Santo. Sono un’unità nella natura e si distinguono come Persone, o Relazioni. Sono un’unità che vive l’Una nell’Altra, in perfettissima comunione.

E noi cristiani siamo divisi in diverse Confessioni; e come cattolici, non in tutti vige l’unità voluta da Cristo – «che tutti i discepoli siano una cosa sola come noi, o Padre, siamo una sola cosa». 

La nota dell’unità, dell’unica fede e degli orientamenti morali evangelici, per la Parola di Dio devono formare la Comunità ecclesiale: senza di essi non sussiste la vera Chiesa, Corpo Mistico di Cristo, che ne è il Capo e noi le sue membra. 

L’unità, la comunione con Dio e tra di noi è d’obbligo! Riflettiamo! (vr)

[Mons. Vincenzo Rimedio è vescovo emerito della Diocesi di Lamezia]