INTERVISTA A FRANCO CANDIA, PRESIDENTE F.F. DI ANCI CALABRIA, CHE FA IL PUNTO DELLA SITUAZIONE;
Tirocinanti Focus

LA VERGOGNA DEI TIROCINANTI CALABRIA
BISOGNA SANARE SUBITO IL PRECARIATO

di PIETRO AMENDOLA – La situazione relativa ai tirocinanti in Calabria torna a far rumore. Oltre 7 mila lavoratori precari, “anomali”, continuano a non avere tutele previdenziali e retributive, in una condizione di incertezza che si protrae da parecchi anni. Negli ultimi giorni il tema è tornato di grande attualità, soprattutto in seguito ad alcune manifestazioni popolari di piazza.

La sede calabrese dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani) ha pubblicato il 18 Giugno un comunicato ufficiale, nel quale viene evidenziata la preoccupazione per l’urgente questione relativa ai tirocinanti.  Per approfondire meglio l’argomento, abbiamo parlato con il presidente dell’Anci Calabria, Franco Candia, che ha tracciato il quadro attuale della situazione nella Regione.

Franco Candia
Il presidente ff. Anci Calabria Franco Candia

«Ci sono oltre 7000 tirocinanti che non hanno tutele e lavorano traendo reddito in forma parziale. Più di 5 mila sono impegnati nei Tirocini di Inclusione Sociale nei Comuni. In questo momento, evidenziamo nel nostro comunicato una carenza di personale. Noi, ancora, non abbiamo ultimato l’operazione di stabilizzazione dei lavoratori Lsu (Lavori Socialmente Utili ndr). Questa stabilizzazione porterà ad un abbassamento delle ore lavorative anche per questi ultimi, che venivano da un contratto a tempo determinato da 26 ore settimanali. Per inserire tutti i lavoratori nel percorso di stabilizzazione, si è scesi a 18 ore. Di conseguenza, ci sarà anche un abbassamento dei redditi per questi dipendenti e i Comuni registreranno una diminuzione della forza-lavoro. La nostra richiesta di poter studiare una contrattualizzazione per i tirocinanti va dunque incontro anche alla carenza di personale negli enti pubblici».

– Dopo la riammissione di alcuni emendamenti per il decreto “Sostegni bis”, la problematica dei tirocinanti dovrà essere necessariamente affrontata con un confronto a livello nazionale. Il consigliere regionale Antonio De Caprio ha parlato di una discussione anche con il Governo, e ha evidenziato l’ottimo lavoro degli onorevoli Francesco Cannizzaro e Roberto Occhiuto, che hanno permesso la riammissione degli emendamenti e la riapertura del dialogo sul problema tirocinanti.

«Noi ci rivolgiamo alle forze parlamentari e al Governo per iniziative che possano risolvere determinate situazioni. Un confronto può essere utile per individuare nuove soluzioni e per chiarire i ruoli. All’inizio gli emendamenti del decreto “Sostegni bis” erano stati bloccati per un problema di pertinenza con il tema del provvedimento. Noi abbiamo richiesto anche una proroga di alcuni tirocini, per evitare una paralisi delle occupazioni dei lavoratori e delle attività negli enti pubblici. Con queste continue proroghe c’è il rischio di rendere questi tirocini eterni? È chiaro che questa situazione incancrenita sia presente. È importante avere un occhio per chi ha meno possibilità lavorative, come giovani e donne. Il concorso pubblico è essenziale per le occupazioni nelle pubbliche amministrazioni, ma negli ultimi anni c’è stato un blocco del turnover generazionale nei posti di lavoro. Inoltre, i servizi principali negli enti erano garantiti dai bacini dei dipendenti anomali, coloro che non sono stati tutelati per molti anni».

– La nota dell’Anci Calabria evidenzia anche le richieste e le possibili soluzioni per arginare questi problemi. In particolare lei, Presidente Candia, parla dell’importanza della distribuzione delle risorse.

«Auspichiamo una distribuzione più equa delle risorse a livello nazionale, che al momento sfavorisce la regione Calabria. Questa avveniva in proporzione alla spesa storica recente. È, invece, necessario basarsi sul fabbisogno effettivo di servizi sul territorio per comprendere meglio come attuare una distribuzione più equa. È anche una questione di buon senso e solidarismo. Per un periodo potrebbe esserci un trattamento diverso tra le regioni, ma sicuramente cruciale per compensare le evidenti problematiche in alcune zone del nostro paese. Si tratta di una soluzione, sostenuta dall’Anci, che avrebbe sviluppi positivi per tutta l’Italia. Fare dei tagli alle risorse o utilizzare il commissariamento sono due manovre che non potranno mai portare all’abbassamento del debito storico o alla risoluzione delle crisi occupazionali».

– Il Comune di Rende, guidato dal sindaco Marcello Manna, ha mandato una lettera al Premier Mario Draghi, ricevuta anche dall’Anci, per segnalare nuovamente la situazione complessa per i 7000 tirocinanti.

«Anche noi dell’Anci abbiamo ricevuto la lettera di Manna, che è membro del direttivo. Abbiamo avuto una serie di deliberazione dai comuni, chiamate dai sindaci e richieste da parte dei lavoratori. Noi non ci siamo concentrati nel comunicato sui singoli casi, perché la situazione è simile un po’ ovunque. Le testimonianze delle difficoltà sono numerose».

• Come commenta, infine, i segnali degli ultimi giorni, nei quali si sta tornando a parlare dei lavoratori anomali anche sul piano nazionale?

«Noi guardiamo, con fiducia, l’impegno dei parlamentari calabresi, che si spendono per fare luce sulle questioni concernenti la Regione. Se si mobilitassero tutti, ci sarebbe un’incidenza maggiore sulle azioni del governo. In questi giorni si è mosso qualcosa, anche in seguito alla segnalazione di Anci Calabria. Si sono registrate prese di posizione molto determinate da parte di lavoratori e gruppi sindacali, che hanno portato ad agitazioni in piazza. Se i tirocini restano fine a se stessi e non offrono effettivi sbocchi occupazionali, con gli attuali tirocinanti che non vengono contrattualizzati, prevarrà un senso di sconforto con danni sociali. Invece occorre offrire una prospettiva utile ai lavoratori e agli enti ospitanti, quindi alle comunità che beneficiano dei loro servizi». (pa)