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"La voglia matta di vivere" del regista Ricky Tognazzi al Magna Graecia Film Festival

“La voglia matta di vivere” del regista Ricky Tognazzi al Magna Graecia Film Festival

di MARIACHIARA MONACORicky Tognazzi, protagonista indiscusso del Magna Graecia Film Festival, ha presentato al pubblico numeroso e alla stampa il suo ultimo lavoro intitolato La voglia matta di vivere, un docufilm che il regista ha dedicato interamente a suo padre Ugo, in occasione del centenario della nascita.

Si tratta di una vera e propria testimonianza collettiva, scritta e diretta da Ricky, e raccontata insieme ai suoi fratelli e agli amici più intimi.

Un fantastico viaggio nella storia del cinema nostrano, che si nutriva di talenti unici e genuini, come lo stesso Tognazzi, al fianco di talenti come Marcello Mastroianni, Monica Vitti, Nino Manfredi, e tanti altri.

«Ho tentato di raccontarlo e di ricordarlo con il rispetto dovuto, ed a volte anche con l’irriverenza che so mi avrebbe concesso. Ho parlato anche del suo innato anticonformismo, che prevedeva anche il diritto alla cazzata, come lui amava definirlo. Per presentare questo documentario – ha aggiunto poi – sono praticamente sempre in viaggio con papà: lo porto in giro per l’Italia ed è davvero commovente scoprire quanto affetto ci sia ancora nei suoi confronti. Non voglio certo crogiolarmi, ma tutto questo mi fa molto piacere».

Ugo nella sua carriera ha preso parte a più di 150 film da “Il federale” (nei panni di un militante fascista egli mostra quali danni può mostrare il fanatismo), a “La marcia su Roma”, (con l’ indimenticabile  battuta cult: “O vedi? Siamo tornati su a strada ferata. Mo bisogna decidere: O Roma, o Orte”. Senza dimenticare altri capolavori non meno importanti come: Amici miei, Il vizietto, I nuovi mostri, Romanzo popolare, e tanti altri, da far fatica a citarli tutti.

Insomma, Tognazzi ha raccontato l’Italia della rinascita post fascista, affamata di vita e di speranza nel futuro, ma anche l’Italia del vizio, del confronto generazionale.

Un attore che ha smosso il grande schermo, come un terremoto, capace come pochi di mutare registro tra il comico ed il drammatico, attraverso una sola battuta, o addirittura una smorfia, ritagliandosi sempre un posto in prima fila nel prendere in giro sé stesso e poi l’Italiano medio.

Amava la vita e cercava di prenderla a “morsi”, di lui inoltre si dice fosse un matriarca: «Non potendo allattare i miei figli, cucino», diceva – racconta emozionato Ricky – che da piccolo si ritrovava spesso sul set a recitare insieme a suo padre, per poi scegliere la carriera dietro la cinepresa, spiccando il volo.

Il docufilm presentato nel capoluogo calabrese, è nato anche grazie al sostegno di Calabria Film Commission, lo sottolinea il commissario straordinario, Anton Giulio Grande: «Si tratta di un incontro importante, questa sera qui al Magna Graecia film festival abbiamo una presenza di grande rilievo, un nome che ha fatto la storia del cinema, ne siamo veramente orgogliosi ».

Al termine della presentazione, il regista ha fatto visita al neosindaco Nicola Fiorita, che lo ha accompagnato in un’accurata visita della città, mostrando gli scorci più interessanti di Catanzaro.

«Grazie ad operazioni di questo genere e alle felici intuizioni di Gianvito Casadonte, e della sua squadra – ha commentato il primo cittadino – la città ha avuto l’opportunità di conoscere e incontrare dal vivo grandi personalità del cinema. Un traino positivo per Catanzaro che può e deve crescere, insieme al MGFF, per creare un legame ancora più forte e produttivo con la comunità ». (mm)

In copertina, foto di Antonio Raffaele