In uno scenario che ricordava il Giappone, con un sottofondo musicale in tema, si è svolta la serata di premiazione della quarta edizione del Concorso Nazionale di Letteratura “Dario Galli”, voluto dalla grafichéditore di Antonio Perri, giunto alla sua quinta edizione, è stata un evento indimenticabile, carico di emozioni e riflessioni profonde.
Durante la serata, condotta magistralmente da Maria Scaramuzzino, diversi interventi hanno toccato le corde più profonde dell’animo umano, offrendo spunti di riflessione sulla letteratura e sulla vita stessa.
Italo Leone, il presidente della giuria, ha ringraziato i membri presenti per l’enorme lavoro fatto nel leggere e giudicare le opere arrivate ha aperto la serata con un discorso coinvolgente in cui ha sottolineato l’importanza di promuovere la cultura e l’arte della scrittura. Ha espresso la sua ammirazione per l’impegno e la passione degli scrittori che hanno partecipato al concorso, sottolineando come la letteratura sia un ponte verso la comprensione reciproca e la condivisione di esperienze umane universali, ha sottolineato che il libro è stato votato all’unanimità e che uno dei tanti pregi dell’opera è aver saputo cogliere il tempo di globalizzazione nel quale stiamo vivendo.
Successivamente, Michela Cimmino e Laura Calderini, membri della giuria, hanno condiviso le loro impressioni sulle opere finaliste. Michela Cimmino ha elogiato la profondità dei personaggi creati da Giuliano Faggiani nel suo romanzo “Coltiveremo fiori nel giardino zen”. Ha sottolineato la capacità dell’autore di trasmettere emozioni autentiche e di affrontare tematiche universali che toccano il cuore del lettore, come ha fatto lei stessa parlando del libro quando, per esempio, ha parlato della figura della Gheisha che «coi suoi gesti armonici comunica una promessa amorosa che tuttavia resterà sospesa nell’atmosfera del salottino nel quale si inginocchia per tenere compagnia all’ospite inducendolo a conversare e raccogliendo le sue confidenze. I perfetti movimenti rituali della Geisha hanno proprio questo fine: generare l’emozione senza suscitare concupiscenza ma solo un delicato turbamento…. Coltivare i fiori nel giardino zen significa superare i muri e aprire i ponti».
Laura Calderini ha evidenziato la scrittura evocativa e raffinata di Faggiani, lodando la sua scelta di utilizzare la metafora del giardino zen per esplorare il concetto di serenità e ha fatto suo un concetto del libro secondo il quale «nelle cose che accadono accidentalmente alle persone non ci sia necessariamente una casualità giacché tutto sarebbe regolato da forze invisibili presenti nella natura».
Giuliano Faggiani che ha ringraziato commosso la giuria e che si è dichiarato entusiasta, non solo per aver vinto il premio, ma anche dell’accoglienza ricevuta, ha dichiarato, fin da ora, che sarà presente alla premiazione del prossimo anno. Lui dice di aver narrato una storia inventata due personaggi, uno giapponese e l’altro austriaco con un nonno parigino, escamotage quest’ultimo, per addolcire il personaggio femminile, Nel libro c’è anche il siciliano maschilista e tanti altri personaggi. «ho cercato» afferma «di scrivere una storia che potesse essere una storia di armonia e di condivisione, di incontro fra culture e teorie diverse e allora anche di momenti negativi».
Intervenuta anche Donatella Galli, figlia del poeta al quale è dedicato il premio, che ha ricordato l’ecletticità della figura del padre riferendo simpatici aneddoti riguardanti il padre e Pier Paolo Pasolini e Quasimodo, ospiti illustri della loro casa perchè amici del padre.
Madrina della serata Doris Lo Moro che ha consegnato la targa ed il libro al vincitore complimentandosi con il Faggiani e con la casa editrice che tanto sta facendo per la cultura nel lametino. Ricollegandosi a quando detto sul libro e alla figura di don Salvatore, simbolo del maschilismo becero, ha sottolineato che l’aggressione verso le donne è purtroppo una piaga, una vera emergenza, che va combattuta con maggiore fermezza per evitare che ogni giorno donne, innocenti, vengano sacrificate alla violenza maschile
Chiara Mastroianni ha letto alcune pagine del libro portandoci nelle atmosfere magiche ed intriganti, create dall’autore.
Nel corso della serata sono state ricordate, con commozione, tre persone scomparse: Ermanno Guzzi, imprenditore lametino, Piero Bonaccurso, fondatore e presidente di Teatrop e Nuccio Ordine, saggista e critico letterario italiano. Questi nomi hanno rappresentato figure significative nel territorio lametino, lasciando un vuoto che sarà difficile colmare.
La serata si è conclusa con un momento di festa e di condivisione, con i vini delle cantine Pugliese e le specialità del ristorante l’Insonnia. in cui gli ospiti hanno avuto l’opportunità di incontrare il vincitore. L’atmosfera era permeata da una grande energia positiva, testimoniando l’importanza e il valore della letteratura nella nostra società.
Il Concorso Nazionale di Letteratura “Dario Galli” rimane un evento di grande rilevanza per la promozione della cultura e per la scoperta di nuovi talenti letterari. Attraverso la celebrazione dei scrittori e la riflessione sulla letteratura, l’evento contribuisce a mantenere viva la passione per la scrittura e a offrire un palcoscenico a voci
ancora poco conosciute ma ricche di potenziale.
In conclusione, la serata di premiazione del Concorso Nazionale di Letteratura “Dario Galli” è stata un momento di emozioni, riflessioni e celebrazione. Gli interventi dei partecipanti, uniti al ricordo delle persone scomparse, hanno reso l’evento un’esperienza indimenticabile. La letteratura continua a svolgere un ruolo centrale nella nostra società, offrendo un prezioso mezzo di comunicazione e di comprensione del mondo che ci circonda e grazie a iniziative come queste, il panorama letterario italiano si arricchisce di nuove voci, di nuove storie da raccontare e di nuove emozioni da condividere con i lettori di tutto il mondo. (rcz)