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Teatro Cilea

L’appello del Premio Muse Vivien Hewitt: Il Teatro Cilea di Reggio ha bisogno di una Fondazione

«Reggio, con il Teatro Cilea, perché non produce? Perché non vi è una Fondazione? I giovani sono bravissimi, bravissimi i calabresi, ma le strutture?». È quanto ha chiesto Vivien Hewitt, regista, costumista, scenografa e Premio Muse 2021, nel corso del secondo Appello dell’Associazione Culturale Le Muse.

Una domanda, quella della Hewitt, a cui il Comune dovrà fornire una risposta, considerato il fatto non solo che il Teatro “Francesco Cilea” di Reggio è il più grande teatro della Calabria, con i suoi 1.500 posti, ma anche che l’idea di realizzare una Fondazione per «rilanciare il Teatro Cilea, valorizzare le produzioni culturali del territorio e proporre una stagione teatrale unica e di qualità» era già stata valutata dalla Giunta Falcomatà ma che, purtroppo, è finito nel dimenticatoio.

Il primo cittadino, infatti, nel corso del primo mandato, aveva organizzato due incontri esplorativi «per la predisposizione del masterplan economico e della bozza di statuto del nuovo soggetto che sarà costituito da Enti pubblici ed aperto al contributo dei privati».

La riunione per la Fondazione del Teatro Cilea

L’obiettivo degli incontri, dunque, era quello «di costituire una Fondazione per la gestione complessiva dei servizi connessi al Teatro Cilea, una delle strutture culturali più belle e prestigiose dell’intero meridione d’Italia, individuando una direzione artistica che consenta di costruire un unico cartellone di eventi per la stagione teatrale, mettendo insieme le istanze dei tanti valenti promotori culturali ed organizzatori che già oggi operano nel comprensorio reggino e calabrese e valorizzare le migliori risorse culturali del territori».

Falcomatà, ai tempi, aveva sottolineato il fatto che «dopo anni di stasi assoluta, il nostro splendido teatro è tornato ad essere oggi il punto di riferimento principale per l’arte e la cultura della città grazie al lavoro di programmazione prodotto in questi anni e grazie alla collaborazione degli operatori culturali presenti in città il teatro è oggi una struttura viva e vitale, capace di proporre ogni settimana ai reggini, ma anche ai turisti, diverse piece teatrali, di lirica, di prosa, balletto, o anche spettacoli di cabaret o musica leggera».

Il primo cittadino, inoltre, aveva parlato anche della necessità di un ulteriore passo avanti, «mettendo in rete il lavoro prodotto in questi anni e rilanciando l’idea della Fondazione come collettore dei processi culturali virtuosi già presenti in città e di quelli che, proprio grazie ad un soggetto autorevole completamente dedicato a questo scopo, potrebbero essere attratti sul nostro territorio. Sarebbe anche uno strumento utile per valorizzare i nostri talenti – ha concluso il sindaco – le produzioni culturali del nostro territorio, innalzando la qualità degli spettacoli e creando un circuito culturale in grado di produrre reddito sia direttamente che indirettamente attraverso l’indotto». Peccato che, di passi avanti, sul versante della Fondazione, non sia stato fatto assolutamente nulla, ‘abbandonando’ un piccolo gioiello della Calabria che potrebbe essere il centro culturale della città e del teatro calabrese. (rrm)