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L'estate in Calabria e il disagio tra rifiuti e senza acqua potabile

L’estate in Calabria e il disagio tra rifiuti e senza acqua potabile

di ANTONIO LOIACONO – È un meccanismo (direbbe un mio caro amico) oliato e temporizzato da diversi anni: si chiama “disagio” e ad ogni solstizio d’estate si presenta agli amministratori regionali a quelli provinciali e locali i quali tirano fuori le maschere dai volti attoniti: “E adesso? E chi se lo aspettava!”

Improvvisamente (sic!), ci troviamo senza acqua potabile, con migliaia di turisti delusi dai “non servizi” che vengono loro offerti, da fogne che vanno in “crash” e con la puzza dei rifiuti che sostituiscono i doposole, lungo le coste più belle del mondo!

E proprio di rifiuti ci vuole parlare il Presidente del Circolo di Legambiente “Nicà”, Nicola Abruzzese: «Ci risiamo – è l’incipit satirico di Abruzzese – si avvicina l’estate ed il sistema della raccolta dei rifiuti in Calabria va in “tilt”».

«Sono anni, ormai – ha spiegato – che ripetiamo sempre le stesse cose, il problema dei rifiuti in Calabria si risolve solo se si fanno gli impianti per il riciclo, altrimenti resteremo sempre in emergenza. È di qualche giorno fa la notizia che il Presidente della Provincia di Cosenza, Rosaria Succurro, ha firmato un’ordinanza di riapertura di due discariche quella di Cassano allo Ionio e quella di San Giovanni in Fiore. Tutto ciò è veramente imbarazzante, come fa la politica a non capire che i rifiuti sono una risorsa e non un problema, mentre in altre parti del mondo con i rifiuti si ci guadagnano fior di quattrini, nella nostra terra continuano ad essere un problema e si vanno ad abbancare nelle buche».

«Altro tasto dolente è quello dei costi della Tari (tassa sui rifiuti) – ha concluso amaramente Nicola Abruzzese – tra le più alte d’Italia». (al)