di ARISTIDE BAVA – Un libro positivo che lascia spazio alla speranza e soprattutto affronta la realtà sociale del cancro chiamato ndrangheta senza lasciare spazi a miti inesistenti spesso favoriti da romanzati eccessi giustificativi del comportamento dei protagonisti. Sono queste le principali considerazioni emerse dal dibattito che ha accompagnato la presentazione del libro “Un ponte sull’abisso”, scritto da Paolo Toscano e presentato sabato sera nei locali del Lions Club di Locri a cura dei club Lions di Siderno e Locri presieduti rispettivamente da Caterina Origlia e Antonio Zuccarini.
Il tutto favorito dalla presenza di un folto e qualificato pubblico con molti esponenti dell’arte e della cultura del territorio della Locride, e non solo.
Il libro “Un ponte sull’abisso”, edito dal Gruppo Albatros/Il Filo editore è stato tenuto a battesimo nel settembre scorso dal Magistrato Nicola Gratteri oggi Procuratore della Repubblica di Napoli e segna l’esordio come romanziere del giornalista Paolo Toscano, per molti anni capo servizio della redazione reggina di Gazzetta Del sud che ha tratto la sua storia proprio dalla sua lunga esperienza professionale.
Narra la storia di un importante casato di ndrangheta e di una sanguinosa lotta con i clan rivali accendendo i riflettori su un ambiente dal quale anche per le nuove generazioni è difficile fuggire. Ciononostante la giovane Maria, nipote del capoclan cerca di rompere gli schemi che la tengono bloccata ad un destino scelto per lei da altri, e tenta di gettare, appunto, “un ponte sull’abisso” che altrimenti finirebbe con l’inghiottirla se dovesse continuare a subire le scelte scellerate di quell’ambiente senza intravedere un futuro diverso. Uno “spaccato”, insomma, di notevole interesse sociale che Paolo Toscano offre ai lettori con un preciso messaggio di speranza.
Al tavolo dei relatori, unitamente ai presidenti dei Club Lions di Locri e Siderno, rispettivamente Toni Zuccarini e Caterina Origlia anche il presidente di zona 2, Enzo Mollica e il presidente di Circoscrizione Sandro Borruto a cui sono state affidate le conclusioni della serata. Come relatori ufficiali la scrittrice Palma Comandè, anche lei recente autrice di un romanzo di ndrangheta dal titolo “La padrina” che si sofferma sui contrasti generazionali di quel delicato ambiente, e il giornalista Rocco Muscari che segue la cronaca giudiziaria della provincia reggina e che ha tracciato per sommi capi le vicende trattate da Paolo Toscano nel suo libro.
Particolarmente significativa la relazione di Palma Comandè che ha aperto alcuni importanti interrogativi di carattere sociale ai quali Toscano non si è sottratto. E, a questo proposito, molto interessante è stato il dibattito che si è aperto, moderato da chi scrive, al quale hanno tra l’altro partecipato il Prof. Salvatore Licciardello, noto uomo di cultura del territorio, la poetessa Bruna Filippone, l’artista Giuliano Zucco e, ospite della serata, la viceprefetto Francesca Crea che ha espresso alcune interessanti considerazioni sul territorio locrideo e su alcune iniziative che potrebbero dare spazio alla sua crescita e al suo sviluppo richiamando la necessità che si operi in stretta sinergia.
Significative anche le conclusioni del presidente Sandro Borruto che si è soffermato sugli aspetti sociali trattati nel libro di Toscano. Decisamente soddisfatto, a conclusione della serata, l’autore di questa innovativa opera che, come si diceva in apertura, si dissocia dalle altre che affrontano questo delicato tema per i messaggi di speranza che lancia al grande pubblico. Positiva anche l’introduzione alla serata effettuata dalla cerimoniera del Club di Locri, Giulia Arcuri. (ab)