di ANTONIO CORSI – In Calabria e in particolare a Catanzaro città e in provincia non c’è stato un “effetto Salvini” o un “effetto Vannacci”, come superficialmente detto dal commissario della Lega, Giacomo Saccomanno, ma semplicemente un “effetto Filippo Mancuso” che qualcuno vorrebbe sottovalutare o mettere in ombra. Ma mai come in questa occasione sono i numeri a parlare. Cominciamo dalla città di Catanzaro dove Mancuso, da solo, vale il 16% con i suoi 4.386 voti su un totale di 5.041 della Lega, lasciando a tutti gli altri candidati messi assieme il 2%.
Si pensi al risultato deludente del candidato “identitario” di Salvini, il generale Vannacci, che a Catanzaro ha raccolto appena 418 preferenze nonostante il grande battage pubblicitario e il sostegno di tutti i cosiddetti big della Lega calabrese. E anche a livello provinciale, dove la Lega prende il 14%, il contributo di Filippo Mancuso è impressionante, al punto che possiamo dire che la gente ha votato il presidente del Consiglio regionale sul piano personale. Oserei persino dire che se l’amico Filippo si fosse candidato con un altro partito, meno indigesto ai calabresi, avrebbe preso il doppio delle preferenze.