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L'OPINIONE / Antonio Lo Schiavo: «Comunali a Vibo, si punti su competenze e principi morali»

L’OPINIONE / Antonio Lo Schiavo: «Comunali a Vibo, si punti su competenze e principi morali»

di ANTONIO LO SCHIAVO – I prossimi 8 e 9 giugno gli elettori di diversi comuni della Calabria saranno chiamati alle urne per eleggere i rispettivi consigli comunali.

Tra i centri al voto, unico capoluogo di provincia, vi sarà la città di Vibo Valentia dove si procederà all’elezione del sindaco e di 32 consiglieri.

L’auspicio è che in questa tornata, a differenza di quelle precedenti, si possa agire con senso di responsabilità e ponderatezza fin dalla fase della formazione delle compagini. Evitando di schierare un esercito di liste e candidati spesso utile solo a gonfiare i muscoli ma poco produttivo, se non controproducente, sul piano del consenso.

Operare fin dal principio una selezione di quella che sarà la classe dirigente cittadina per i prossimi cinque anni, puntando su competenze, principi morali, impegno civile e politico, onestà, distanza da ambienti e relazioni controindicate, e scongiurando il proliferare di simboli e candidature spesso da zero voti, sarebbe un segnale molto positivo e, ritengo, apprezzato dagli elettori. Un segnale che i candidati a sindaco darebbero già fin dalla presentazione delle liste, dimostrando serietà e rispetto per l’elettorato vibonese e per il ruolo che hanno accettato di rivestire.

Meno liste e minor numero di candidati al Consiglio (rischiando magari di apparire più deboli sul piano strettamente numerico), dunque, ma maggior qualità della proposta, dei profili e della “squadra” chiamata a dare sostanza ai programmi elettorali, affinché anche questi abbiano una ragion d’essere basata sulle competenze di chi sarà poi deputato ad attuarli e non restino mere enunciazioni.

Mi auguro che proprio da Vibo Valentia, e da chi si candida a guidare la città, possa partire un segnale di responsabilità e trasparenza, per mettere fine al poco edificante spettacolo della caccia al candidato a ogni costo e della spasmodica ricerca di un consenso fine a sé stesso, che spesso rivela carenza di idee e proposte e abbondanza di velleitarie ambizioni personali. (als)

[Antonio Lo Schiavo è consigliere regionale e presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti]