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L'OPINIONE / Carlo Guccione: «Calabria laboratorio nazionale di saccheggio della sanità»

L’OPINIONE / Carlo Guccione: «Calabria laboratorio nazionale di saccheggio della sanità»

di CARLO GUCCIONEAvevamo visto giusto nella conferenza stampa del 5 luglio quando  avevamo definito la transazione dell’Asp di Cosenza con banca Bff un atto  inquietante. Il direttore de l’Espresso, Emilio Carelli, nell’editoriale in  edicola questa settimana definisce “il metodo Calabria fa scuola, dietro al  caos gestionale dei conti della sanità calabrese si profila non solo una  inefficienza sistematica ma anche una deliberata volontà di favorire  l’intermediazione di aziende private”. Possiamo dire, senza vantarci, che  avevamo visto giusto.

L’aspetto più inquietante di questa vicenda riguarda i documenti in nostro possesso. In particolare la richiesta del direttore generale, tramite Pec, alla direttrice facente funzioni dell’Uoc  Affari legali dell’Asp di Cosenza. La richiesta che ha come oggetto “richieste determinazioni a note protocollo numero 139.276 – 139.229 – 139.336 – 139.520, tutte emesse il 18/12/2023. Badate bene, non è  indifferente, la transazione viene firmata a Milano il 16 dicembre 2023 tra  i rappresentanti di Bff e il direttore generale dell’Asp di Cosenza e come si  legge nella transazione vengono allegati i file della circolarizzazione inviati  da Bff Bank spa. Elenco dei titoli esecutivi, elenco dei giudizi pendenti,  fatture Althea Italia spa esclusi dal presente accordo.

Qui si assiste al  paradosso che in materia di finanza pubblica si può anche definire  diversamente. Perché a transazione firmata l’Asp chiede all’ufficio legale  di determinarsi? Tant’è che “l’ufficio legale con riferimento alle note  indicate in oggetto, con le quali si è trasmesso l’atto transattivo stipulato  con Bff Bank e gli allegati correlati perché si proceda per quanto di  competenza si chiede un chiarimento in merito a quali sono gli  adempimenti che questa unità operativo deve porre in essere. 

L’Asp firma la transazione, post mortem chiede all’ufficio legale di  determinarsi e questo risponde che tipo di determinazione visto che il più  è fatto. Sempre l’ufficio legale chiede “nell’ipotesi in cui gli adempimenti  richiesti consistano nell’abbandonare i giudizi in corso si procederà in  accordo con i legali di controparte a fare estinguere le procedure in atto. Nell’ipotesi in cui invece l’adempimento richiesto si sostanzi  nell’emissione di un parere o osservazioni, si chiedono i seguenti  chiarimenti: nella bozza di transazione trasmessa all’ufficio legale nel  pomeriggio del 15 dicembre con cui la scrivente comunicava la possibilità  di inviare i dati mancanti relativi al contenzioso in essere mentre risultava  inesigibile la verifica nel merito delle obbligazioni di pagamento  prospettate considerata anche la circostanza che detta richiesta era stata  inviata nel pomeriggio di venerdì con termine perentorio di riscontro  entro le ore 17 parrebbe non corrispondente in toto all’accordo  transattivo stipulato con banca Bff Banca spa in data 16/12/2023. 

Tra le tante domande che l’ufficio legale rivolge al direttore generale,  sempre dopo la stipula dell’accordo transattivo chiede “nel calcolo degli  interessi e degli accessori si sono considerate le sentenze di seguito  riportate? Il tribunale di Cosenza con 4 sentenze del 2023 e una del 2022  (nessuna neppure citata dall’atto transattivo) ha ritenuto non dovuta la  sorte capitale e dunque gli accessori per mancanza del fondamento  contrattuale. Il tribunale di Milano con una sentenza del 2022 ha respinto la domanda di pagamento di 2.443.112,85 a titolo di mora avanzata da Bff. 

Il quadro che emerge, se va bene, delinea un caos amministrativo generale. Se va male, il caos diventa inquietante  perché non è per niente chiaro come mai si è proceduti così in fretta,  fretta che ha acceso i fari della procura di Milano. Il quadro poi diventa  nebuloso se si pensa che i bilanci 2022 dell’Asp di Cosenza e di Reggio  Calabria sono stati approvati da una legge prevista nel decreto Calabria  che solo nella nostra regione prevede che si possano approvare senza  avere quelli precedenti.

Che per l’Asp di Reggio significa non avere  approvato i bilanci 2013, 14,15,16,17,18,19,20 e 21. Per l’Asp di Cosenza  2018,19,20 e 21. La stessa legge prevede che li dovranno approvare tutti  entro il 31 dicembre di quest’anno. Qualcuno già pensa di prorogarli per  un altro anno. Sarebbe veramente grave, per 2 Asp che hanno un bilancio  di circa 2,5 miliardi, su un trasferimento per l’intero sistema calabrese di  3,5 miliardi, se venisse consentito di mettere sotto il tappeto 9 anni a  Reggio e 4 a Cosenza di contabilità da orale a finanza creativa. (cg)

[Carlo Guccione è componente della direzione nazionale del PD]