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L'OPINIONE / Don Silvio Mesiti: La Varia a Palmi o di Palmi?

L’OPINIONE / Don Silvio Mesiti: La Varia a Palmi o di Palmi?

di DON SILVIO MESITI – Per la prima volta, dopo decenni, ho vissuto la grande manifestazione della varia, da solo, e da semplice cittadino, lo “spettacolo televisivo”, lontano solo fisicamente, ma insieme alla folla, vera protagonista.

Anche senza responsabilità o ruoli personali diretti nella gestione, psicologicamente e, soprattutto, spiritualmente, ci si può e ci si deve sentire uniti, come ho potuto fare, nella preghiera alla Madonna, insieme a tutto il Popolo, a cui la Festa della Madonna della Lettera e della Varia appartiene in maniera sostanziale ed esclusiva.
Vivendo quest’anno i preparativi, ma anche lo svolgimento, alla luce di una nuova cultura sociale, culturale e soprattutto religiosa, ritengo ci si trovi di fronte ad un serio momento storico di arrivo, ma anche soprattutto di verica, per ripartire insieme, con lo spirito dei nostri padri.
una partenza ricca di speranza, secondo l’invito e l’augurio di Papa Francesco, per il nuovo anno giubilare, fondata sui valori di tutti i palmesi, secondo me, rappresentati dall’animella, dalle bambine che avrebbero voluto coprire questo ruolo, dai bambini e, soprattutto, dai giovani e non, mbuttaturi, che rappresentano nella Varia e nella vita, tutti i cittadini, e tutte le antiche corporazioni,  ma anche le nuove forze  economiche, culturali e sociali.
Sono loro i veri protagonisti, senza dei quali la varia non può Scasare. Insomma ho goduto di sentirmi popolo protagonista ma bisognoso di tutti coloro che con spirito e cultura del volontariato, ogni giorno si impegnino a tirate nella direzione di un mondo più giusto lontano dalle guerre e dalla violenza.
Auguro a rutti ogni bene. (ds)