di EMILIO ERRIGO – Potremmo dire che i Giovani della Calabria, osservano silenziosi il crescente decadimento morale e prevedono l’irreparabile crisi sociale.
Da più parti prima e dopo la formazione del nuovo Governo, presieduto dal nostro Presidente del Consiglio dei Ministri, Prof. Mario Draghi, non erano pochi i segnali provenienti dal mondo della cultura, dell’economia , Università, Sindacato, Industriali e non solo, che lasciavano intendere questo rischio come possibile.
L’illegalità al Sud incalza piu forte del Covid 19, l’economia residuale si trova ancora in terapia intensiva di mantenimento , la decadenza morale parrebbe prendere il sopravvento, la disoccupazione e l’ insoddisfazione giovanile non si riescono più a contenerle, la politica nazionale non è ancora riuscita a comprendere che al sud serenità sociale dovrebbe essere un valore da salvaguardare e proteggere con ogni mezzo. In questo pur sintetico quadro di rappresentazione del vero, credo e mi sono convinto, che ai Giovani della Calabria, gli sono rimasti solo limitati punti di riferimento emulativi, in primis tutta la Magistratura, poi le Forze di Polizia, la Scuola e l’Università, la Fede Cristiana, i Genitori e i Nonni.
Gli altri, uomini e donne, di buona volontà , se ci sono, prendano atto e dicano in Parlamento, che i Giovani della Calabria temono e prevedono la crisi sociale. (ee)
[Emilio Errigo, docente all’Università della Tuscia, è generale aus. della Guardia di Finanza]
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