di EMILIO ERRIGO – A due chilometri di distanza in linea d’aria dall’esistente Aeroporto ex militare di Reggio Calabria, intitolato alla Medaglia d’Oro al Valor Militare Tito Minniti, ora denominato, Aeroporto dello Stretto, esistono precisamente a San Gregorio di Reggio Calabria, delle realtà industriali morenti e cadenti, per lo stato di vistoso abbandono, indifferenza e incuria.
Si tratta dei due Stabilimenti Industriali, già sede storica operativa, del Consorzio Nazionale del Bergamotto di Reggio Calabria, con annessa ex rinomata Industria di trasformazione e valorizzazione dei derivati del prezioso e molto richiesto agrume di Reggio Calabria. Avverto il dovere di attirare l’attenzione di quanti uomini e donne di buona volontà e sensibilità, vorranno rendersi conto visivamente, non solo dello stato di pessima conservazione e scarsa manutenzione nel quale versano le due grandi infrastrutture industriali, apparentemente e vistosamente abbandonate al loro triste destino, ma del rilevante potenziale economico, occupazionale, creativo e rigenerativo delle due vaste aree di territorio da riqualificare a totale beneficio dei giovani diplomati e laureati, residenti nei 97 Comuni della Città Metropolitana di Reggio Calabria.
La nota ex zona industriale doganale di San Gregorio di Reggio Calabria, realizzata dopo i noti e mortificanti moti di Reggio capoluogo della Regione Calabria, dove senza alcuna fatica è possibile ammirare in brutta mostra, quelle che furono le fabbriche, Temesa, Dana Confezioni, Andreani, Opera Sila, Alival e tante altre vicine ora quasi tutte inutilizzate, infrastrutture industriali, meriterebbe una totale rigenerazione urbana, territoriale, riqualificazione e riuso urbanistico.
Visitando quei luoghi ex produttivi di beni e fornitori di servizi, sarà possibile voltare lo sguardo verso l’incompleto e non ancora tutto realizzato, sotto passo che avrebbe dovuto consentire l’accesso e il transito in sicurezza, dei mezzi pesanti, verso la Zona Industriale Doganale di San Gregorio, via Mortara -San Leo, in direzione Superstrada Jonica, ora SS 106 E 90, direzione Jonica e Tirrenica. Circa 480 chilometri di rete viaria stradale e ferroviaria Jonica, di rilevante interesse nazionale così chiamata, “Strada SS 106 Mediterranea E90”, che partendo dal Comune della Città Metropolitana di Reggio Calabria, consente di giungere fino a Taranto, permettendo di interconnettersi con le esistenti aree e zone logistiche e portuali di Saline, le realtà industriali dei tanti Comuni della incantevole fascia costiera Jonica della Locride, Crotone, Ciró Marina, Corigliano, Taranto, Grottaglie, Bari e aree territoriali industrializzate contermini.
Se solo si stipulassero uno o più, Protocolli d’Intesa Interportuale e Interprovinciale, tra le Autorità di Sistema Portuale del Mare Tirreno Meridionale e Jonio, (sede legale Gioia Tauro), AdSP dello Stretto, (sede legale Messina), Adsp del Mare della Sicilia Orientale, (sede legale Augusta), Adsp dello Stretto, (sede legale Messina), Adsp del Mare Jonio, (sede legale Taranto), Adsp del MareAdriatico Merdionale, (sede legale Bari), con le Società di Gestione degli Aeroporti di Lamezia, Catania, Reggio Calabria, Crotone, Grottaglie e Bari, sono convinto che si creerebbero ed espanderebbero, molte opportunità e si aprirebbero nuove aree di mercato marittimo, aeree e territoriali, ancora non tutte esplorate e utilizzate, con rilevati ricadute occupazionali a beneficio della migliore qualità della vita e conseguente legalità.
Tutta l’area Jonica citata, potrebbe essere asservita a un Sistema Interportuale integrato e interconnesso con altre piastre logistiche Intermodali sostenibili.
I lavori in corso di esecuzione per il completamento delle infrastrutture finalizzate alla elettrificazione della rete ferroviaria Jonica, che da Taranto arriva a Reggio Calabria e quindi verso la rete ferroviaria Tirrenica, migliorerebbe di molto la mobilità e la crescente mortalità, lungo la stretta e pericolosissima vecchia SS 106.
Occorre solo che Anas concentri maggiori sforzi economici e risorse umane specializzate per completare l’ampliamento della SS106 – E90.
[Emilio Errigo è nato a Reggio di Calabria, attuale Commissario Straordinario dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Calabria]