di FRANCA SPOSATO – L’alta velocità in Calabria, opera strategica che rappresenta per la nostra regione e l’intero Sud una necessità, per colmare il divario infrastrutturale esistente rispetto alle regioni del Nord, per rilanciare l’economia, per migliorare la mobilità e con essa la qualità di vita dei calabresi, rischia di diventare sempre più un miraggio.
Nel crono programma che si è dato Ferrovie dello Stato la mega opera, con un costo complessivo stimato in circa 30 miliardi di euro, nei lotti che riguardano il nostro territorio, non partirà prima del 2030. Per il momento, il governo nazionale ed il Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, che tanto si prodiga ad annunciare miliardi di euro di investimenti per il sud, ha ritenuto prioritario realizzare l’integrazione tra le regioni Campania, Basilicata e Puglia che verrà attivata nel 2027, concentrando l’attenzione sul quadrilatero Napoli – Battipaglia – Taranto e Bari, dove viene destinata la maggior parte delle risorse.
Si annuncia in pompa magna un investimento che coinvolge le regioni Campania, Basilicata, Calabria, salvo omettere di dire che, in realtà, il territorio calabrese sarà interessato solo per pochi chilometri fino a Praia. Dopo Praia, con inizio -ribadiamo- solo nel 2030, non è dato sapere che fine farà il progetto dell’Alta Velocità, se ci sarà una prosecuzione e attraverso quale tracciato o se, invece, tutto, come è plausibile a questo punto pensare, si fermerà ai piedi della Calabria. E, allora, ancora una volta, la nostra regione sarà condannata a rimanere a guardare alla finestra. E noi calabresi, ancora una volta, saremo stati illusi e disillusi da un governo e da un Ministro che annuncia con toni trionfalistici lo sblocco definitivo di una infrastruttura strategica e nevralgica per il sud, con il via libera della Commissione del Mase, per poi omettere di dire che sud significa solo Campania e Basilicata, perché la Calabria di fatto rimane esclusa.
Tra studi di fattibilità, progettazione, discussioni sul tracciato migliore, di tempo sulla realizzazione dell’Alta Velocità ne è trascorso fin troppo. E allora in questa prospettiva, anche aspettare per un solo lotto, il 2030 rappresenta inevitabilmente un tempo infinito, inaccettabile per una regione che da troppi anni sta pagando un caro prezzo in termini di mancanza di una rete di trasporti moderna ed efficiente.
È necessario allora che il Presidente Roberto Occhiuto dimostri davvero di tutelare la regione che governa, non consentendo che continui a rimanere isolata e che sia destinataria di un’Alta Velocità che si paventa farlocca e che a conti fatti, risorse alla mano, sembra non si voglia concretamente realizzare. La Calabria ha bisogno di risposte concrete e di progetti realizzabili. Non possiamo più permetterci di rimanere tagliati fuori da quelli che sono i principali corridoi di mobilità, accettando in un silenzio assordante che l’alta velocità si fermi a Praia.
È necessario, allora, che venga convocato un tavolo tecnico con Ferrovie dello Stato e Trenitalia, che si spieghi ai calabresi perché un ingente somma di risorse Pnrr destinate alla Calabria sono state dirottate ad altre regioni, e che si faccia quanto più possibile per difendere un opera necessaria a ridare dignità e prospettiva di futuro ad un territorio vessato da un tempo ormai non più accettabile. (fs)
[Franca Sposato è delegata alle Infrastrutture per la Segreteria regionale del PD della Calabria]